SPADAFORA. Piccoli occhi marroni, capelli brizzolati, altezza di 1,75 metri e corporatura media, con questa descrizione, ieri mattina, sono scattate le ricerche di Giuseppe Caselli l’81enne di Spadafora scomparso da casa la sera del 3 novembre.

Ma non è la prima volta che nel piccolo comune tirrenico si sente parlare della scomparsa dell’anziano signore, era già accaduto due volte in passato.

«Sua moglie – confessa un concittadino – sta sempre in pensiero per lui e vive con la costante ed angosciosa paura di non vedere più rientrare suo marito dalla porta di casa». Ieri la notizia della scomparsa di Giuseppe Caselli ha provocato molta ansia in tutta la comunità e l’allarme, questa volta, è arrivato dritto alla Prefettura che ha deciso di attivare il Piano Provinciale per la ricerca delle persone scomparse a cui hanno preso parte i Carabinieri della Compagnia di Milazzo guidata dal capitano Alberto Del Basso, della Stazione di Spadafora insieme alle altre Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile. Per ore tutta la zona di San Martino, frazione di Spadafora e luogo dell’abitazione dell’anziano signore, è stata sorvegliata da elicotteri e pattuglie di Carabinieri fino a quando sono riusciti a rintracciare il signor Giuseppe.

A quanto pare, l’uomo, stanco, denutrito e in stato confusionale è stato ritrovato steso in una vallata a 300 metri dalla strada sterrata e una volta recuperato è stato portato all’ospedale Fogliani di Milazzo per sottoporsi agli accertamenti medici necessari dopo ore passate all’aperto.

«La sua famiglia – rivela una cittadina della frazione di San Martino – sta sempre in pena per lui e nessuno riesce a capire il motivo di questo suo atteggiamento»

A tranquillizzare subito gli abitanti ci ha pensato il sindaco Lillo Pistone che in suo post sulla pagina Facebook Rinasce Spadafora ha comunicato immediatamente la notizia del ritrovamento ringraziando tutti coloro che hanno preso parte alla ricerche. «Per fortuna – conclude il sindaco Lillo Pistone – tutto è andato per il meglio»

Articolo di ALESSIA GIUNTA