MuMa, recuperata una barca a vela in legno. Cassiopea porterà in giro la storia di Siso 7 Ottobre 2024 Cronaca 1 Commenta Nel mondo moderno dell’usa e getta, in cui la parola d’ordine è “consumismo sfrenato”, acquistare una barca nuova è molto più facile che recuperarne una vecchia. Il MuMa Museo del Mare Milazzo, in linea con i suoi principi fondanti, vuole scardinare questo concetto e si prefigge l’obiettivo di essere d’esempio per un cambiamento. Per questo motivo lo staff del MuMa ha recuperato una vecchia barca a vela in legno lamellare degli anni ‘70, una EC26 chiamata “Cassiopea” per ridargli una nuova vita, facendola diventare una barca ecosostenibile, a impatto zero, autosufficiente poiché in autonomia energetica, idrica e alimentare. La barca non ha vetroresina, ed è costruita solo con legno e metallo, materiali naturali. La finalità del progetto è quella di sensibilizzare sui temi della sostenibilità e della salvaguardia del Mare in linea con il programma del “Decennio del Mare” delle Nazioni Unite. La barca a vela solcherà i Mari portando in giro la testimonianza del Capodoglio Siso (morto a causa della plastica che ha ingerito e di una rete illegale che si è impigliata attorno la sua pinna caudale) e del MuMa che è stato fondato attorno allo scheletro di questo Capodoglio. Trasmetterà i principi di Ocean Literacy attraverso degli incontri, rivolti soprattutto alle nuove generazioni, che si terranno nelle scuole, negli Yacht-club e nei porti dove la barca approderà in giro per l’Italia, e successivamente in tutto il Mediterraneo. Il viaggio stesso, condotto nella ristrettezza delle risorse a bordo della barca a vela, permetterà di diffondere in maniera pragmatica il “modello delle 3R” (Ridurre, Riciclare e Riutilizzare) per promuovere pratiche di economia circolare. Il progetto è in linea con l’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 che punta a proteggere e utilizzare in modo sostenibile le risorse di oceani e mari. La barca inoltre sarà corredata da moderni strumenti di ricerca oceanografica che permetteranno di effettuare monitoraggi e studi sugli ambienti marini e sugli impatti antropici diventando così un “piccolo laboratorio di ricerca galleggiante”. La barca verrà timonata dal biologo Carmelo Isgrò, SEA BEYONDer (PRADA Group e UNESCO-IOC), skipper e istruttore di vela FIV (Federazione Italiana Vela), con alle spalle tanti anni di esperienza con regate su derive e barche a vela d’altura, tra cui le vittorie di due edizioni della regata internazionale “Siracusa-Malta”. La barca approderà in luoghi meravigliosi per parlare della bellezza della natura ma anche in luoghi degradati a causa dell’uomo, per documentare e testimoniare la gravità della problematica dell’inquinamento ambientale. Il Progetto. Cassiopea project è un progetto del MuMa Museo del Mare Milazzo in partnership con PRADA group e UNESCO-IOC nell’ambito del progetto SEA BEYOND. L’idea è quella di ridare nuova vita alla barca e dopo averla restaurata completamente, renderla “green” ed “ecosostenibile”. La barca sfrutterà le energie rinnovabili: il vento grazie alle sue vele e al generatore eolico, le correnti marine grazie all’idrogeneratore e il sole grazie ai pannelli solari. L’energia ricavata servirà per azionare il motore elettrico che verrà utilizzato per i movimenti nei porti. Un piccolo desalinizzatore provvederà a produrre acqua senza consumare bottiglia in plastica usa e getta. L’autosostentamento alimentare dell’equipaggio sarà possibile grazie alla coltivazione “idroponica” di vegetali. I cibi saranno cucinati mediante l’utilizzo di un fornellino elettrico a induzione. Nessun combustibile fossile verrà utilizzato a bordo dell’imbarcazione. La barca verrà utilizzata come base per le attività organizzate dal MuMa Museo del Mare Milazzo che si fonda su tre colonne, proprio come le finalità di questo progetto: Divulgazione: oltre il “video di presentazione del progetto” (che uscirà prima della partenza) e il “Documentario racconto finale” che invece uscirà a fine progetto, durante tutto il percorso, a bordo, biologi e studiosi potranno produrre innumerevoli contenuti per la divulgazione sui social e in TV. Grazie alla collaborazione con dei documentaristi verranno prodotti dei documentari che raccontano le bellezze e le fragilità dei fondali del Mediterraneo. Particolare attenzione verrà data all’educazione delle nuove generazioni e per questo molti incontri avverranno nelle scuole presso le località dove approderà la barca. I ragazzi verranno anche coinvolti a bordo con lezioni di biologia “sul campo” (apnea e snorkeling) e lezioni di navigazione a vela. Gli studenti avranno l’opportunità di diventare “scienziati per un giorno” attraverso la “citizen science”. Protezione: Nei vari luoghi dove approderà verranno organizzati dei beach clean up, dei recuperi di reti fantasma e altri attrezzi da pesca abbandonati “in nylon” (che verranno poi spediti ad un’azienda per trasformarli dandogli una nuova vita). Il tutto in collaborazione con gli abitanti del luogo e con dei loro rappresentanti che si occupano di protezione ambientale che verranno intervistati. Questo punto è strettamente connesso con il primo perché attraverso la divulgazione la gente impara ad amare e quindi a proteggere il mare e l’ambiente naturale. Esplorazione e Ricerca: un “compressore per ricarica bombole” portatile a bordo permetterà di avere le bombole sempre cariche e pronte per effettuare esplorazioni dei fondali marini ed immersioni subacquee. La barca sarà corredata da moderni strumenti di ricerca oceanografica: un microscopio, uno stereoscopio, due binocoli (per gli avvistamenti), un idrofono (per la ricerca e lo studio dei cetacei), sensori di monitoraggio ambientali per raccogliere dati (salinità, temperatura superficiale, moto ondoso etc.), possibilità di prendere e conservare campioni d’acqua di Mare, un retino per catturare plastiche, un drone aereo per monitoraggi ambientali, un drone subacqueo (che permetterà di esplorare e osservare i fondali marini) e altri strumenti che permetteranno di effettuare monitoraggi e studi sugli ambienti marini. Grazie alla collaborazione in essere del Museo con numerosi enti, Università e associazioni, sarà possibile effettuare “campagne di ricerca” e ospitare a bordo scienziati e strumenti per quello che diventerà un “piccolo laboratorio galleggiante”. Particolare attenzione verrà data alle ricerche relative all’impatto antropico sull’ambiente: plastiche, microplastiche ect. La barca sarà a disposizione per gli esperti che vogliono fare ricerca. La storia dietro questa barca. La barca nasce negli anni ‘70 ed è un “unicum” in quanto non è una barca di serie ma un “prototipo” in legno lamellare progettato dal famoso progettista Epaminonda Ceccarelli: è il modello sulla base del quale vennero poi prodotte centinaia di barche identiche ma in vetroresina. l’EC 26 è una barca a vela “storica”, una VI classe IOR. Dopo incredibili vicissitudini, nel Maggio 2024 il proprietario, Salvatore Molino decide di donarla al MuMa Museo del Mare Milazzo che la accoglie e si adopera per restaurarla e darle un nuovo scopo di vita: usarla come mezzo ecosostenibile per divulgare le bellezze del nostro mare, valorizzarlo e infine proteggerlo. Il restauro non è però semplice perché alcune parti della barca risultano estremamente compromesse, specialmente “il primo” e il fasciame del fondo della barca. Al fine di restaurarla seguendo i più scrupolosi dettami che il tipo di barca richiede, viene contattato il figlio del progettista, l’Ingegner Giovanni Ceccarelli. Anche lui, come il padre, è un famoso progettista, è stato addirittura il Principal Designer per ben due sfide di America’s Cup: nel 2003 ad Auckland con “Mascalzone Latino” di Vincenzo Onorato e nel 2007 con “+39 Challenge” a Valencia. Il contatto con l’Ingegner Ceccarelli inaspettatamente diventa un momento emozionante perché l’Ingegnere riconosce l’imbarcazione, straordinaria per la sua unicità e di cui ne aveva perso le tracce.Inoltre l’EC26 oltre ad essere stata la sua “barca di famiglia” ha vinto delle regate d’altura importanti, come la settimana internazionale di La Rochelle in Francia nel 1973. Il restauro. L’estate 2024 ha visto impegnato un minuzioso intervento di restauro dell’imbarcazione ad opera di artigiani e restauratori come il Mastro d’ascia Carmelo Biondo del Cantiere Bazia di Portorosa, in cui Cassiopea è stata completamente restaurata.La vernice bianca che ricopriva lo scafo è stata rimossa ed è stato portato alla luce il legno sottostante che ora risalta in tutto il suo fascino. Luna Rossa Prada Pirelli e l’America’s Cup. La presentazione della barca è avvenuta Lunedì 30 Settembre 2024, durante la 37esima America’s Cup, al Porto Olimpic di Barcellona, sede di una edizione speciale dell’Ocean&Climate Village che è parte della partnership tra Unesco e Luna Rossa Prada Pirelli, nata per sottolineare l’importanza della sostenibilità negli sport marittimi e il contributo che il mondo della vela può apportare alla ricerca scientifica oceanica attraverso la raccolta di dati preziosi. 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