Sta facendo il giro di tutta Italia, ribalzando da una testata nazionale all’altra, la notizia di Elia Natoli, il trentenne di San Piero Patti ingessato con il cartone perché in ospedale mancavano le stecche. Una storia assurda che mette ancora di più in evidenza le carenze delle strutture sanitarie siciliane e, in questo caso specifico, dell’ospedale Barone Romeo di Patti, già in passato al centro delle polemiche per la morte di un ragazzo e il rinvio a giudizio di due medici. Una storia talmente assurda che ha portato il governatore della Sicilia Renato Schifani a telefonare personalmente ad Elia per porgere le sue scuse a nome della Regione Siciliana.

A far esplodere il caso il post di Natalino Natoli, padre del ragazzo ed ex consigliere provinciale. Uno sfogo su Facebook che non è passato inosservato. «Mi chiedo e chiedo al presidente Schifani, all’assessore alla Sanità, ai deputati regionali, si può uscire dal pronto soccorso di Patti, con un cartone invece delle stecche – ha scritto – Preciso che i medici non c’entrano niente, fanno solo sacrifici, solo due medici al pronto soccorso, e mancano le stecche da più di un mese per stabilizzare gli arti. Ambulanze in fila per ore! Meglio finanziare festini prima delle elezioni Europee, e non la Sanità.  Mi piacerebbe tantissimo regalare il cartone al Presidente o all’assessore.  Se qualche deputato Regionale mi vuole prendere appuntamento le sarei grato. Per finire Sindaci del comprensorio SVEGLIA!”.

Elia, sabato pomeriggio, ha avuto un incidente autonomo in moto. Dopo un primo controllo alla Guardia Medica del suo paese è stato portato dal padre al pronto soccorso del Barone Romeo, dove gli è stata riscontrata una frattura al perone. «La dottoressa che mi doveva ingessare – racconta – si è resa conto subito che non c’erano le stecche. Era mortificata. E’ addirittura andata alla farmacia dell’ospedale per cercarle. Ma nulla». Il medico, consapevole che la gamba non poteva restare libera vista l’entità della frattura, ha così deciso di immobilizzare l’arto con pezzi di alcuni cartoni. Uno scatolo nuovo dei rifiuti speciali preso sempre in farmacia.

Elia dalle 18.30, ora in cui è entrato in ospedale, è tornato a casa alle tre di notte. Insieme all’ingessatura gli sono stati dati alcuni punti di sutura al piede.

«Lunedì – continua Elia – sono andato in una clinica privata a Messina dove mi hanno rifatto i raggi e l’ingessatura. Ovviamente tutto a mie spese».

«Abbiamo volutamente – intervengono i familiari – cercato di sollevare questo polverone mediatico sulla vicenda. Non è la prima volta che nel nosocomio di Patti si verificano episodi sgradevoli come questo. Bisogna parlarne»

SCHIFANI DISPONE UN’ISPEZIONE. «Ho chiesto all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di avviare immediatamente un’ispezione per risalire ai responsabili di questa incredibile vicenda, è inaccettabile. Chi ha sbagliato deve pagare». Queste le parole del governatore della Sicilia, Renato Schifani. «Non ce l’ho con i medici, so bene che sono di frontiera e lavorano in condizioni a volte molto complicate. Ma sarò implacabile con i responsabili non appena avrò l’esito dell’ispezione che ho disposto».

«Quando mi ha chiamato – racconta Elia – ho staccato la conservazione. Ho pensato ad uno scherzo. Solo dopo mi sono reso conto che era effettivamente lui e ho richiamato. E’ stato gentilissimo. Un gesto che ho appezzato tantissimo».

L’ISPEZIONE DELL’ASSESSORE VOLO. «Venuta a conoscenza dai giornali di questi gravi fatti – dice l’assessore Giovanna Volo -, mi sono attivata immediatamente, in pieno accordo con il presidente Schifani, per accertarne l’origine e verificare l’eventuale mancato rispetto delle procedure previste dai protocolli. Dopo aver sentito i vertici dell’azienda sanitaria di Messina, ho dato mandato al dipartimento Attività sanitarie dell’assessorato, guidato dal dirigente generale Salvatore Requirez, di procedere con la massima urgenza a un intervento ispettivo. Questo sarà svolto nelle prossime ore e gli esiti mi saranno riferiti al fine di verificare le eventuali responsabilità e adottare i provvedimenti idonei al superamento delle criticità accertate».

IL POST DI GIUSEPPE CONTE. «Quando al Governo – ha scritto pubblicando anche la foto riportata su un lancio Ansa – avranno esaurito le polemiche sulla boxe qualcuno potrebbe dedicarsi al calvario quotidiano dei cittadini nei nostri ospedali? In questa olimpiade quotidiana per curarsi non ci sono medaglie d’oro ma qualche cartone per le fratture».

L’INTERVENTO DI CATENO DEL LUCA. Sulla vicenda anche l’intervento del leader di Sud chiama Nord, Cateno de Luca: “La sanità è allo sbando, un colabrodo, lo denunciamo da mesi. Ospedali pubblici ormai al collasso a causa di una politica miope. Per curare una frattura invece di usare il gesso, viene utilizzato il cartone. È successo all’ospedale Barone Romeo di Patti.  Da mesi Sud chiama Nord denuncia le forti criticità che interessano i pronto soccorso della provincia di Messina, ricevendo assurde e false rassicurazioni.  Sul caso specifico del ‘Barone Romeo’, con l’On. Pippo Lombardo abbiamo già chiesto un’ispezione sia per l’ospedale di Patti che per tutti i presidi dell’ASP 5.   Davanti alle parole imbarazzanti di quest’oggi di Renato Schifani non possiamo però tacere. Non bastano le scusa, ma servono i fatti che chiediamo da mesi.  Il governo siciliano e quello nazionale targato Meloni stanno portando il Paese verso il baratro. Dove sono le risorse per la sanità pubblica? Un diritto sacro santo calpestato dalla politica che preferisce fare passerelle e distribuire mancette elettorali.  Schifani e il suo assessore alla sanità devono immediatamente dimettersi: sono una vergogna nazionale”.