Lascia senza parole la morte del trentenne (AF) milazzese che oggi si è tolto la vita nella sua abitazione di San Marco, frazione di Milazzo. I motivi sono ancora da capire. In corso ci sono le indagini condotte dalla Compagnia dei Carabinieri guidati dal capitano Andrea Maria Ortolani. Secondo una prima ricostruzione il giovane, dopo aver avvisato il datore di lavoro che sarebbe arrivato a lavoro in ritardo (un vivavio), è entrato nell’abitazione del padre e dopo aver preso un fucile si è sparato alla tempia.

Immediata la richiesta di aiuto da parte dei familiari. Ma i sanitari del 118 non hanno potuto che constatare la morte. Sul posto è arrivato il magistrato Giuseppe Verzera. Sul caso è stata aperta un’inchiesta e disposta l’autopsia.

Un fatto di cronaca che, per la dinamica, è diventato di dominio pubblico nel giro di poche ore. La frazione di San Marco è molto piccola e la strada di accesso è stata chiusa al traffico per consentire ai Carabinieri di sentire i testimoni e gli abitanti del posto.

L’OSSERVATORIO VIOLENZA E SUICIDIO. Le responsabili della sede Siciliana dell’osservatorio violenza e suicidio, l’avvocato Rosa Nastasi e la psicologa Sabino Valentina, si mostrano vicine alla famiglia del giovane. Gesti come questi potrebbero essere spesso previsti: la prevenzione del rischio suicidario e’ qualcosa che ancora troppo poco viene considerata a partire dai medici di base, alle strutture pubbliche e chiunque venga a conoscenza di sintomi prodromici. Ricordiamo che presso il comune di Milazzo ogni lunedì il team dell’osservatorio è a disposizione per chiunque volesse un supporto o soltanto un input che aiuti ad allontanarsi dall’ area di rischio.