《Non è aggredendo un insegnante (fisicamente, verbalmente o per iscritto) che si affronta una “sconfitta”.

La docente milazzese Maria Grazia Celi interviene sull’aggressione del collega dell’istituto Leonardo Da Vinci vittima di una reazione violenta da parte di un alunno bocciato. E lo fa con uno sfogo pubblicato stamattina sulla sua pagina Facebook. Una riflessione messa nera su bianco in cui si rivolge al ragazzo, ai genitori e a tutti gli studenti. Un invito a saper affrontare una sconfitta e una riflessione sui genitori che spesso dicono di essere sorpresi ma in realtà, con la tecnologia, ormai nulla riguardo gli alunni può essere nascosto.

Tu studente《Che poi – continua – una sconfitta non la si può chiamare, perché è il risultato consapevole di un percorso di studio e di crescita formativa durato un anno in cui, evidentemente, lo studente non è riuscito a impegnarsi come avrebbe dovuto (o potuto).

Noi docenti siamo prima di tutto “educatori” e non siamo gli amici degli alunni, li confortiamo se hanno problemi, li ascoltiamo, li amiamo, ma questo non significa che l’affetto e il bene debba essere frainteso come promozione. La valutazione scolastica non è la valutazione della vita personale. Il bene dell’alunno passa anche attraverso una caduta, nella speranza che si rialzi e prenda coscienza dell’errore commesso e da esso impari.

E poi non mi piace leggere che i genitori sono rimasti sorpresi quando hanno scoperto la non ammissione del figlio.

Voi genitori non siete disinformati della situazione scolastica dei figli. Esiste Argo (o simili), ovvero il registro online dove si annota secondo per secondo ciò che avviene durante la giornata, lezioni, compiti, voti, note, promemoria, ammonizioni, impreparazioni, ingressi e/o uscite al minuto esatto in cui avvengono, con immediata notifica.

I criteri di non ammissione alla classe successiva sono stabiliti nel Ptof che il genitore è tenuto a leggere attentamente nel momento in cui iscrive il proprio figlio a scuola, e che comunque viene aggiornato ogni tre anni e integrato ogni anno. La non ammissione significa un totale di insufficienze gravi superiori a 3,4 (dipende dal PTOF di ogni singola scuola) e che comunque il genitore sa benissimo che il proprio figlio ha (tutto evidenziato in rosso nella media dei voti sul registro).

Nessun figlio può più nascondere la situazione didattica e disciplinare al proprio genitore, perché ad ogni genitore viene consegnata la password del registro diversa dal proprio figlio per evitare manomissioni da parte di quest’ultimo.

Al collega mando un grosso augurio di una pronta guarigione.

A voi ragazzi dedico questo pensiero:

Il tuo futuro non è scritto in pagella. Forse un giorno farai un tatuaggio, sbaglierai facoltà, partirai avendo in tasca un solo biglietto, avrai il tuo bar di fiducia, i capelli blu, crederai a chi ti farà male, perché credere fa stare meglio, ti innamorerai e aspetterai, farai il pompiere o l’architetto, magari sarai magistrato o il miglior parrucchiere del quartiere, viaggerai oppure resterai, scriverai un libro, suonerai il violino, il pianoforte o la batteria, odierai la matematica e amerai la filosofia oppure prenderai un dottorato in statistica.

Farai, Saria e Diventerai. Il presente, quanto il futuro, è tutto tuo. È per te. Sei tu. Ma non è scritto in pagella. Ti prego di ricordarlo. Tu non sei quel 10, o un 7, un 8 o un 5. Non sarai nemmeno il 18 all’università o il 30 o la lode. La tua vita girerà intorno a numeri. Ma tu non sei, non sarai e non vali un numero.

Credi in te stesso punto. Credi in quegli strumenti che ti sono stati dati in dono per affrontare il mondo e scuoti il cuore della gente.Accetta la caduta e poi spicca il volo.

Tu sei nato per essere felice

Maria Grazia Celi, docente