Nel fine settimana, dopo ben sessant’anni di attività, chiuderà definitivamente i battenti il bar “Stella del Mare” di via XX Luglio, inaugurato nel lontano 1963. A determinare la chiusura il peso degli anni, ben 86, del suo fondatore, il maestro pasticcere Nuccio Nastasi, formatosi alla corte di Don Gioacchino Iannello, il “maestro dei maestri” dell’arte pasticcera a Milazzo.

In verità gli anni di attività del maestro Nastasi sono molti di più. Ne è passato di tempo da quando, ancora fanciullo, serviva ai tavolini del bar Iannello di via Domenico Piraino, in una Milazzo che ancora portava le cicatrici lasciate dalle bombe del secondo conflitto mondiale.

Quanti aneddoti, quante storie da raccontare. Nei ricordi divertiti e nel contempo malinconici del maestro Nastasi scorrono centinaia di figure e di volti. Come quello del commendatore Vaccarino, il noto industriale del sapone: «passava sempre a prendersi un caffè nel dopopranzo. Scendeva dalla lussuosa auto guidata dal suo autista e si rammaricava di non poter gustare le prelibatezze offerte dal mio principale. Le sue condizioni di salute non glielo consentivano. Lui stesso evidenziava ironicamente questo paradosso: “nonostante le cospicue disponibilità finanziarie a mia disposizione non posso permettermi neppure un pasticcino”».

Piano piano avrebbe iniziato ad impratichirsi nel laboratorio che si affacciava in via Umberto I, nel retro del bar di Don Iachìnu. Come lui, altri giovanotti destinati a diventare apprezzati pasticceri si sarebbero formati nella rinomata dolceria Iannello, tra tutti i compianti Pasqualino Merrina e Ciccio Dama. Proprio sull’uscio del laboratorio di via Umberto I, il padre del giovanissimo Nuccio attese impaziente una vigilia di Natale per poter finalmente riunire la famiglia in occasione del cenone, chiedendo di tanto in tanto al principale se fosse giunta l’ora della chiusura.

All’ennesima di queste reiterate domande Don Gioacchino sbottò, esclamando perentoriamente: «Don Emanuele, qui si lavora. La prossima volta, se avete queste esigenze, a vostro figlio non mandatelo a cosaduciàru, mandatelo piuttosto ad imparare il mestiere dello scarpàro!». Variegata la sua produzione dolciaria, che annovera l’intera gamma di dolci tipici della tradizione pasticcera milazzese.

Tra le ricette ereditate dal suo maestro Iannello spicca quella del Sospiro, autentica specialità dell’arte pasticcera milazzese preparata in questi 60 anni per una moltitudine di clienti e da ultimo offerta a Palazzo D’Amico in occasione della presentazione di un libro sui pasticceri, intitolato “Dolci e dolcieri a Milazzo”, in cui ovviamente figura tra i protagonisti: «I sospiri si apprezzano per il morbidissimo pan di Spagna farcito di finissima crema pasticcera e ricoperto di squisita glassa caratterizzata da un delicato aroma di limone. Quelli preparati da me vengono ricoperti dalla consueta ciliegina rossa e da minuscole scaglie di mandorle tinteggiate di colorante vegetale verde, proprio come faceva il mio maestro Iannello».