SAN PIER NICETO. Il fornace é un piccolo rione del centro storico di San Pier Niceto. Un pezzo di storia del piccolo centro tirrenico che la furia dell’incendio, divampato venerdì scorso, non ha risparmiato. Le fiamme, oltre a devastare decine di ettari di agrumeti, uliveti, macchia mediterranea e case, ha distrutto anche un immobile che rappresenta la cultura e le tradizioni del piccolo borgo.

La struttura denominato i magazzini, costruito all’inizio del 900 da Salvatore Meo conosciuto come “sabbatureddu“, serviva per conservare farine, mangimi, beni alimentari, agrumi, ortaggi. La famiglia Meo, apprezzata in paese, aveva una importante azienda. Per la forte devozione nei confronti della Madonna del Tindari, il signor Meo nel 1930 ha deciso di edificare un altare con una icona dedicato proprio alla madonnina. Un posto che nel tempo è diventato per i sanpietresi un luogo di adorazione. Dove quotidianamente si fermano per una preghiera e per portare omaggi floreali.

L’attività commerciale è stata condotta successivamente dai figli e negli anni 50 è stato realizzato, proprio in quel luogo, anche un panificio che riforniva le botteghe del comprensorio. Durante la Processione del Corpus Domini, l’altare viene adornato con coperte antiche, paramenti sacri e viene svolta la Solenne Benedizione Eucaristica. Tradizione che non si è mai interrotta dal 1930 e continua a vivere grazie ai discendenti. Quel luogo rappresenta uno scrigno di ricordi, momenti vissuti, storia, cultura e tradizioni ma purtroppo buona parte è andato perduto a causa delle fiamme.

L’altare adornato

Eppure le fiamme non hanno intaccato l’icona della Madonna del Tindari. E sembra quasi un miracolo visto che la zona è totalmente coinvolta nell’incendio.

Adesso l’auspicio è che quel luogo venga ristrutturato e ritorni a rivivere al più presto affinché l’incendio rimanga solo un brutto ricordo e magari riviverlo durante la Processione del Corpus Domini 2024.

C’è una popolazione scossa. L’incendio non ha coinvolto solo San Pier Niceto ma anche Gualtieri Sicaminò e Condrò che, addiruttura, durante la notte è stato interamente evacuato. Ci sono comunità in ginocchio. É evidente che a questo punto è necessario un urgente intervento delle istituzioni regionali e nazionali per permettere alle famiglie, vittime di questo triste evento, di poter ripristinare i propri immobili e campagne, e potenziare gli interventi per contrastare gli incendi oltre ad aumentare i mezzi necessari per domare le fiamme.