In seguito alla chiusura dell’unico e solo Istituto di Credito Bancario, “Banca Intesa San Paolo S.p.A” e alle sollecitazioni che tutti i consiglieri comunali di Saponara giornalmente hanno da parte dei cittadini soprattutto i più anziani, la presidente del consiglio comunale Maria Spidaleri, in rappresentanza di tutta l’aula, chiede ai Dirigenti della Direzione Generale di Poste italiane di intraprendere una battaglia, insieme all’amministrazione, affinché i cittadini di Saponara non vengano penalizzati da questa chiusura.

«La chiusura dell’unico sportello bancario presente sul territorio di Saponara – scrive Spidaleri –  ha penalizzato drasticamente la nostra popolazione per lo più formata da anziani, non automuniti, e quindi impossibilitati a scendere nei paesi limitrofi, e non capaci di utilizzare le nuove tecnologie digitali di home banking. Lo sportello bancario in questione era appoggio e sicurezza per questi concittadini, che andavano a lasciare i propri risparmi, riscuotere pensione e appoggiarsi per eventuali prelievi. L’ufficio postale di Saponara Centro negli ultimi ha diminuito gli orari di apertura al pubblico, lasciando la possibilità alla cittadinanza di usufruire dei propri servizi a giorni alterni. Essendo che Poste Italiane in occasione dell’incontro a Roma con i piccoli comuni, alla presenza delle maggiori cariche dello Stato, tra cui anche il nostro sindaco, ha manifestato la totale disponibilità aziendale nei confronti dei Sindaci e delle piccole comunità, come Saponara, ci rivolgiamo al Sindaco e alla Giunta Comunale di intraprendere ogni utile e corretta interlocuzione con i vertici Provinciali, Regionali e Nazionali e le alte cariche della Direzione Generale di Poste Italiane, conducendo una battaglia comune affinché il servizio postale di Saponara Centro riprenda giornalmente.
Non potendo entrare in merito alle decisioni aziendali di del Gruppo Bancario Intesa San Paolo, anche perché Saponara purtroppo non è l’unico a subire questi disagi, ci preme sottolineare il fatto che ad oggi, però, a risentirne di più sono i paesi più piccoli, quelli dove paradossalmente l’aggiornamento tecnologico e digitale tra gli abitanti non è sempre così diffuso, specie se si tiene conto degli anziani».