Nuovo botta e risposta tra il Comune di Milazzo e l’Ast sui nuovi orari estivi delle corse. Ieri l’assessore Maurizio Capone aveva convocato una riunione disertata dai vertici dell’Azienda siciliana Trasporti e, in un comunicato dell’amministrazione, era stato stigmatizzato il disinteresse dell’azienda. L’amministrazione contesta, in particolare, l’assenza di collegamenti domenicali tra la stazione ferroviaria e il terminal degli aliscafi nel centro di Milazzo. Dall’altro canto, l’Ast, ricorda al comune che è debitore di oltre 600 mila euro.

«Il programma di esercizio estivo è conforme a quanto richiesto e concordato con l’Amministrazione comunale di Milazzo nel 2021 – replica l’Ast –  Nè il contratto di servizio, né il successivo e recente atto impositivo, col quale il Comune obbliga la Società Ast, di continuare i servizi urbani, prevedono le corse domenicali. In ogni caso, L’Ast si rende disponibile per un confronto con l’amministrazione comunale per migliorare il servizio. Sicuramente il disservizio ingiustamente richiamato dal Comune, non è da attribuire agli ingenti debiti che lo stesso ha nei confronti di Ast. Nello specifico il Comune di Milazzo è debitorio nei confronti dell’Ast di circa 600 mila euro per il servizio urbano e di circa 52 mila euro per gli abbonamenti degli studenti per i collegamenti extraurbani».

Nonostante questo l’Ast ha sempre regolarmente fornito i servizi richiesti e sottolinea «che, il piano estivo è in vigore dal 12 giugno e, come detto, è stato concordato tra Ast e Amministrazione comunale. Il piano accoglieva e accoglie in toto le richieste di ottimizzazione del servizio, comprendenti le soste richieste dal Comune. Anche quest’anno il programma continua nel solco precedente, effettuando le soste e i percorsi già concordati con la citata Amministrazione comunale, attenzionando i maggiori punti di interesse evidenziati dalla medesima. Lo scopo è quello di agevolare anche la sinergia intermodale tra il trasporto su gomma e trasporto su rotaia, in modo da permettere ai passeggeri in  transito con il mezzo ferroviario di utilizzare a pieno la funzionalità del servizio urbano».

Il problema reale è che l’accordo prevede un numero di chilometri annui, finanziati in parte dalla Regione, che a malapena riescono a coprire le tratte esistenti tra le frazioni e il centro. Incentivare il numero di alcune corse, significa tagliarne altre.

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Tony
Tony
1 anno fa

il comune ha 600 mila euro di debito con l’ Ast? ma tutti i tributi che il comune riscuote che fine fanno? Imu , Tari, multe , concessioni, contributi pubblici, etc etc , siamo almeno sui 3-4 miliardi di euro l’ anno

Peppe
Peppe
1 anno fa

Solo una forte limitazione all’ingresso di catorci vecchi fumanti invece che superbe SUV si eviterebbero le lunghissime file di auto all’ingresso città tutte le mattine. Fare funzionare i servizi pubblici che avendo utenti si finanzierebbero da sole. Amministratori…basta che è sempre colpa altrui.

Peppe
Peppe
1 anno fa

È tutto il sistema che è marcio. Il pubblico, regione,comune, paga x avere un servizio che i cittadini a sua volta pagano. Mentre i privati si accaparrano le corse più remunerative al pubblico restano i debiti. Le corse non sono remunerative perché è agevolato il trasporto privato.