La dottoressa Vittoria LombardoVittoria Lombardo, la dottoressa milazzese che trasforma le cellule in opere d’arte 15 Maggio 2023 Attualità, Slider2023 CONCORSO OGGI MILAZZO IN CLASSE / ISTITUTO IMPALLOMENI Il suo progetto si chiama Victoria’s cells e lei è la dottoressa Vittoria Lombardo, ex alunna del liceo Impallomeni, citopatologo e storico della medicina. Sin dal 1990 lavora nell’ambito della prevenzione della malattia oncologica ed ha contribuito alla nascita di progetti socio sanitari con paesi in via di sviluppo nell’ambito dell’associazione “La Ruota Internazionale”, con l’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma e con il Great Ormond Street Hospital di Londra favorendo la formazione del personale sanitario in loco e la consulenza citologica on line, attività riconosciuta dal Ministero della Salute, dove spesso viene invitata per illustrare temi scientifici attraverso il suo progetto. Dopo tanti anni passati al microscopio, ha deciso di dare spazio alla sua antica passione per l’arte ideando un linguaggio semplice e affascinante. Attraverso analogie evocative tra il mondo cellulare e quello reale, riesce a rappresentare una patologia, spesso aggressiva, in modo chiaro, facendo diventare le sue opere un originale inno visivo alla prevenzione. E’ questo il suo progetto Victoria’s cells che lo scorso 8 marzo ha presentato nella sua ex scuola milazzese. Lei è stata alunna del Liceo Impallomeni, che ricordi ha di quella scuola? Perché ha deciso di condividere nelle scuole e nella nostra scuola in particolare il suo progetto? Sono tornata con molta gioia. La sede è cambiata, rivedere quegli stessi quadri, ormai d’antiquariato, che sono esposti all’ingresso, mi hanno portata indietro nel tempo, come se tutto si fosse fermato ai patemi e alle risate spensierate di un periodo unico della vita, quello che voi, inconsapevolmente, state vivendo adesso. È stata una grande emozione vedere il nome del liceo sui pannelli che esponevano le mie immagini e sono contenta di averli potuti condividere con i nuovi alunni di questa scuola. Ero già stata invitata in altre scuole superiori, ma mai in Sicilia. Mi è sembrato un atto dovuto, un riconoscimento a quei luoghi che hanno contribuito in primis alla mia formazione, la mia scuola, la mia terra ricca di menti illuminate ma purtroppo poco visibili. In Sicilia, tranne nell’ambito universitario e qualche intervista su Rai 3, non ero riuscita ancora a mostrare il mio progetto, quindi io stessa l’ho partecipato alla dirigente che ha subito apprezzato e mi ha proposto di organizzare in occasione della festa internazionale della donna, una mostra allestita lungo il corridoio che unisce i due plessi e la conferenza inaugurale. Ho avuto la possibilità, durante il mio intervento nell’auditorium scolastico, di apprezzare gli alunni che vi hanno partecipato, maturi ed attenti, poco distratti dal cellulare, evento che depone bene. Verdiana, Sara e Chiara con la dottoressa Vittoria Lombardo Com’è nata l’idea della Victoria’s cells e qual è il messaggio che sta cercando di dare a coloro che partecipano alle sue conferenze? Sebbene mi chiami Vittoria ho deciso di intitolare il progetto così per esaltare l’importanza della prevenzione, l’unica arma che attraverso la scienza porta alla vittoria sulla malattia. La citologia è lo studio delle cellule in tutte le sue forme, quando alcune di esse si trasformano bisogna indagare per scoprire a cosa è dovuto. Spesso è una infezione banale facilmente curabile, se invece è causata dall’HPV, bisogna stare attenti. L’HPV è un virus che può provocare negli anni, se non curato, un tumore femminile, spesso è trasmesso dall’uomo, per questo, poiché da alcuni anni è disponibile un vaccino sicuro, è consigliato sia alle ragazze che ai ragazzi. E’ l’unico tumore che si può prevenire con un vaccino, quindi perché non farlo? Alla vostra età è gratuito e vi garantisce una serenità futura nella vostra vita di relazione, nel desiderio di avere dei figli e annulla l’insorgenza di un possibile cancro. Cosa vorrebbe dire ai ragazzi che nonostante siano di una piccola città di provincia, come Milazzo, aspirano a grandi obiettivi? Purtroppo devo riconoscere che in Sicilia tutto diventa particolarmente difficoltoso, la logistica, la mentalità incidono; ho avuto riconoscimenti immediati nel resto d’Italia, in Europa e in America addirittura il mio progetto è stato molto apprezzato. L’ idea di trasformare le cellule in opere d’arte, si è resa necessaria, come socia del” La Ruota Internazionale” per portare salute e prevenzione alle donne nei Paesi più svantaggiati. In Uganda, dove l’85% delle donne muore per malattie sessualmente trasmesse, con l’aiuto delle ambasciate si fornisce assistenza sanitaria, formando il personale in loco attraverso i miei visual e garantendo la consulenza citologica on line. La prima mostra sul progetto, unico nel suo genere, si è tenuta al Senato della Repubblica, poi alla Camera dei Deputati, in Accademie e altre prestigiose sedi italiane e all’estero: in Gran Bretagna, in Portogallo e in Grecia. E’ nata una collaborazione con la Harvard University e l’American Society of Cythopatology ha scelto le mie immagini per il calendario 2023. Sono docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, presso il policlinico Gemelli di Roma, ai corsi di alta formazione per medici che vogliono approfondire la citopatologia, questo lo sottolineo perché niente è impossibile se si crede in ciò che si fa. Inoltre sono spesso invitata a relazionare presso il Ministero della Salute nelle giornate mondiali per la salute della donna, per le mutilazioni genitali femminili, per la lotta all’Hpv e tradurre in cellule l’importanza della prevenzione. Nonostante sia spesso fuori per questa mia mission, vivo e lavoro a Milazzo, a dimostrazione che oggi è possibile realizzare i propri sogni e progetti partendo anche da una piccola città. Lei ha presentato il suo progetto proprio l’8 marzo, l’essere donna le ha posto dei limiti nel suo percorso di ricerca? Dei limiti veri e propri no. Sono arrivata comunque e ovunque, ma ovviamente se si presenta un uomo al mio posto, viene sicuramente accettato meglio, senza pregiudizio. Però nel momento in cui ti confronti e dimostri di essere alla pari, di avere forse anche più competenze, allora a quel punto tutto si annulla, vince la cultura”. È stato un onore ed un piacere poter ascoltare le parole della dottoressa Lombardo, notare che continua ad appassionarsi e emozionarsi parlando delle sue esperienze e veder trasparire dai suoi discorsi l’amore e la dedizione per il suo lavoro. Durante l’incontro la dottoressa ci ha spronato a continuare i nostri studi seguendo le nostre passioni e ci ha fatto un particolare augurio che abbiamo apprezzato: “Auguro ad ognuno di voi che le mie cellule possano far germogliare nella vostra mente e nel vostro cuore l’amore per la scienza”. Verdiana Cicco, Sara Genovese, Chiara Maimone II A Istituto D’Istruzione Superiore “Impollomeni” – Milazzo Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.585 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT