Antenna telefonica nell’area di Valverde, nessun intervento possibile da parte del Comune. Sia perché è arrivato il parere favorevole dell’Arpa, sia perché la normativa vigente considera le opere di collocazione di antenne telefoniche di urbanizzazione primaria e di pubblica utilità indifferibile, superando i contenuti del Regolamento comunale che è da ritenersi praticamente obsoleto.

E’ quanto emerso nel corso della seduta straordinaria di consiglio comunale richiesto dai consiglieri di minoranza Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli, Antonino Amato, Damiano Maisano e Alessio Andaloro a seguito di una nota presentata da un cittadino che aveva segnalato al Comune la collocazione di un’antenna vicino alla sua abitazione. Nota alla quale aveva già risposto il dirigente del settore, Fabio Marino il quale ha ribadito tali conclusioni anche all’Aula. L’ing. Marino ha riferito che l’Arpa aveva espresso parere favorevole per collocare l’antenna risultando i campi elettromagnetici al di sotto dei limiti di legge, con riserva però di effettuare un controllo ad installazione avvenuta. A supporto della posizione dell’ufficio da lui diretto ha poi richiamato il vigente regolamento che disciplina la materia, ma soprattutto la vigente normativa che considera le opere di collocazione di antenne telefoniche di urbanizzazione primaria e di pubblica utilità indifferibile. “Da ciò si evince che il regolamento comunale è da considerare in parte superato”.
A quel punto i componenti dell’opposizione hanno evidenziato la necessità di modificare il regolamento.
Il sindaco Pippo Midili ha fatto presente che ci sono diversi ripetitori in centro città, ed anche se il cittadino ha tutti i diritti per difendersi, il tecnico e l’ufficio non possono non rispettare le normative. Quindi, c’è da modificare il regolamento, tenendo presente che ci sono le leggi vigenti che vanno ben oltre il regolamento. Mostrando poi alcuni faldoni contenenti numerose pratiche, il  sindaco ha fatto presente che il Comune in questa materia è uscito perdente in diverse cause con l’aggravio di spese legali per 78.000 euro. “E ciò – ha sostenuto- perché sono stati avviati contenziosi senza tenere conto e rispetto della normativa, che favorisce la  collocazione di antenne sul territorio per rendere un migliore servizio all’utenza.
E in tema di cause perse e costi per le casse comunali, il consigliere Alessio Andaloro ha invitato il sindaco a portare in Aula tutte le pratiche per verificare il danno e nel contempo a sollecitare  la Commissione Straordinaria di liquidazione al veloce pagamento dei creditori. Giuseppe Doddo ha richiamato invece diverse sentenze che, per espropri,  hanno visto il Comune soccombente (asse viario, Fondazione Lucifero, altri).
Sul  contenzioso il sindaco ha riferito che la Commissione ha definito con transazione 537 pratiche , mentre 250 restano ancora da analizzare.