Sciopero ad oltranza alla Raffineria di Milazzo, si teme che la mancata assunzione degli ex Sicem diventi prassi 18 Marzo 2022 Cronaca 10 Commenti Sciopero ad oltranza. E’ stata questa la radicale decisione presa dai sindacati che operano all’interno della Raffineria di Milazzo dopo la riunione di ieri tra il coordinamento delle ditte dell’indotto e le aziende che sono subentrate alla Sicem nella manutenzione dei serbatoi e della manutenzione meccanica, alla presenza anche dei rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm. Al centro la vertenza dei 150 operai ex Sicem che rimango senza lavoro. Lo sciopero va avanti da giorni e mercoledì scorso ha coinvolto anche i lavoratori diretti della Ram. «Purtroppo non essendoci un’intesa con le rispettive ditte relativamente all’assorbimento degli operai ex Sicem – comunicano le segreterie Fiom, Fim, Uilm – prendiamo atto, con rammarico di dover assolutamente dare un segnale forte. Pertanto esortiamo tutto l’indotto ad aderire allo sciopero ad oltranza, al fine di ristabilire l’equilibrio occupazionale”. «A distanza di 3 mesi dal loro licenziamento, ai 150 operai ex Sicem non è stata indicata alcuna certa prospettiva sul rientro in impianto, in aperta violazione di quanto previsto dagli Accordi d’Area in materia di tutela dei livelli occupazionali – affermano ancora i rappresentanti del Coordinamento – . La gravità di questa vicenda non riguarda solo la precarietà della condizione dei lavoratori ex Sicem, ma anche il principio che – malgrado le schermaglie – la Ram vuole affermare, ovvero che è finito il diritto alla piena occupazione per i lavoratori degli appalti. Questa vertenza è, quindi, l’emblema di un progetto di una profonda ristrutturazione dell’indotto, e di quello metalmeccanico». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 8.801 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT