LA LETTERA. Dopo settimane di silenzio anche la Sicem,la coop mamertina che ha licenziato 150 operai dopo avere perso le commesse nell’indotto della Raffineria di Milazzo, racconta la sua “verità”. Il punto è legato al mancato pagamento di stipendi arretrati al personale e alla crisi che sta attraversando. Ecco il testo integrale della lettera inviata ad Oggi Milazzo. In cosa la replica della Ram.

Preg,mo Direttore, nel ringraziare il Suo giornale per la disponibilità ad accogliere e pubblicare la presente, desidero, nella mia qualità di Presidente del Consiglio di amministrazione della Coop Sicem, chiarire meglio i contorni della triste vicenda che vede coinvolta la società che rappresento. A seguito infatti dei numerosi articoli che sono stati pubblicati ho ritenuto necessario offrire il mio contributo al fine di ristabilire la verità dei fatti che nelle ultime settimane si sono susseguiti. La premessa indispensabile che mi preme fare è che la Sicem è una cooperativa formata da soci lavoratori che ha avuto come unico scopo, nel corso della quarantennale storia, di consentire, ai suoi soci fondatori prima e successivamente anche a non soci, di svolgere un’attività lavorativa. Questa premessa mi è parsa doverosa al fine di evitare fraintendimenti e dare evidenza del fatto che il benessere dei lavoratori è sempre stato al centro di ogni decisione assunta dalla società. Ciò mi consente da un lato di esprimere la mia più sincera vicinanza ai lavoratori che in questo momento stanno vivendo un momento terribile e dall’altro evidenziare con forza l’assoluta estraneità dell’azienda alle vicende che hanno determinato tale stato di cose.

Il mancato pagamento del saldo delle spettanze dovute ai lavoratori per i mesi di ottobre novembre e dicembre e della 13° mensilità non è attribuibile a responsabilità della Sicem ma solo ed esclusivamente alla circostanza che la Raffineria di Milazzo, dietro richiesta formulata dai sindacati, ha bloccato i pagamenti di quanto dovuto alla società ed ha, ancora ad oggi, impedito alla Sicem di poter fatturare lavori realizzati nei mesi scorsi. Il mancato incasso di tali crediti ha impedito di poter corrispondere quanto legittimamente dovuto ai lavoratori. Nonostante varie diffide ed atti di ingiunzione del Tribunale, infatti, l’attuale direzione della Ram non ha inteso pagare quanto dovuto a Sicem ed ha soltanto, utilizzando i soldi dovuti alla società, effettuato dei pagamenti in acconto solo ed esclusivamente al personale addetto all’appalto Ram. Mi sono opposto a tale comportamento assunto sia da Ram che dai sindacati  ritenendo ingiusto che venissero corrisposte somme solo ed esclusivamente ad una parte del personale e non invece a tutti i dipendenti della Sicem che non sono certamente figli di un Dio minore.

Ho richiesto, invano, oltre 20 giorni fa via pec un incontro, con la mediazione di Sicindustria, sia alla Ram che ai sindacati al fine di trovare una soluzione ma purtroppo tale richiesta non ha ricevuto nessuna risposta se non di una sola sigla sindacale. Visto che sembra che a tutti stia a cuore la sorte del lavoratori perché nessuno ha voluto aprire un tavolo per la soluzione del problema? L’unica risposta che ho ricevuto è stata a mezzo giornali nei quali è stato veicolato il calunnioso messaggio che la colpa del mancato pagamento era attribuibile a Sicem che aveva ceduto il credito alla Banca. La cessione del credito, ed è documentalmente comprovabile, non è avvenuta in questa occasione ma è una prassi che la Sicem adotta da oltre 20 anni tanto e ciò è vero che la cessione oggi contestata riguarda fatture emesse nei mesi di settembre ed ottobre ben prima che scoppiasse il caso. Tutti, sindacati, lavoratori e raffineria erano al corrente, senza tema di essere smentito, di questo fatto e delle conseguenze delle azioni poste in atto senza il nostro consenso.

Veicolare tale messaggio, falso, non lo posso consentire. La soluzione c’è, c’è sempre stata e con un po di ragionevolezza e senso di responsabilità la si potrebbe trovare in un paio di giorni.Se la Raffineria infatti, consentisse di fatturare i lavori che sono stati già effettuati, ci sarebbero i fondi sufficienti per ripagare la cessione alla banca e saldare tutte le spettanze ai lavoratori. Tale situazione, peraltro, si è venuta a determinare a causa della risoluzione del contratto di manutenzione intimato alla Sicem dalla Ram, atto assolutamente infondato ed illegittimo che ci siamo riservati di impugnare davanti alle opportune sedi, dopo quasi 40 anni di onesto lavoro.Il procedimento penale cui  alcuni articoli hanno fatto riferimento infatti non solo è ancora alle sue fasi iniziali ma il fatto contestato è assolutamente sbugiardato da documentazione firmata sia da Sicem che da Ram. Di fatto per dei presunti illeciti per i quali non sussiste ad oggi alcuna prova o sentenza e che comunque non coinvolgono la società, l’attuale dirigenza della  Ram ha ritenuto corretto risolvere un contratto consapevole del fatto che ciò avrebbe determinato il licenziamento di 150 lavoratori. Il dubbio legittimo che l’atto compiuto rientrasse in una colpevole ‘’ strategia’’ volta ad una drastica riduzione del personale dell’indotto grazie al cui lavoro, per stessa ammissione di RAM, questa raffineria risulta essere ai primissimi posti per affidabilità nel panorama delle raffinerie esistenti, non ha sfiorato nessuno.

Nella speranza di aver fugato ogni dubbio concludo manifestando da un lato la mia profonda amarezza derivante dal fatto che dopo 40 anni  nessuno degli attori coinvolti, sindacati in primis, ha ritenuto giusto alzare un dito a difesa di una società locale che ha contributo a dare lavoro, nel corso degli anni  a centinaia di cittadini del comprensorio e, dall’altro, la speranza che chi subentrerà possa mantenere gli stessi impegni che la Sicem ha assunto e rispettato nei confronti di TUTTI i 150 lavoratori licenziati.

                Ivan Sante Pavone n.q di Presidente del CDA della Coop Sicem

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Onesto
Onesto
2 anni fa

Vi ricordo che ho una cava di roccia più tanta terra da coltivare

antonino
antonino
2 anni fa

ma il motivo vero della espulsione della SICEM nessuno lo dice a chiare lettere e se un motivo valido ce ci sarà anche chi lo ha commesso ma di tutto questo nessuno ne parla come al solito tutti innocenti e nessuno colpevole nel silenzio spesso si nasconde la verità che non si saprà mai

Scummogghia a pignata
Scummogghia a pignata
2 anni fa
Reply to  antonino

Il motivo nn lo dicono in quanto la raffineria e’ complice!
Hanno iniziato dalla sicem, con la compiacenza dei sindacati venduti, ditta storica da 38 anni per iniziare una macelleria sociale, in quanto si andrà verso una chiusura dello stabilimento, nel frattempo vogliono tagliare posti di lavoro, far saltare gli accordi dei lavoratori mantenendo soltanto manutenzione ordinaria, guasti e serbatoi, senza avere nessuna progettualità!
Pagliacci.

Faccilodda
Faccilodda
2 anni fa

1) ma i sindacati non sono dalla parte dei lavoratori? Cosa hanno da rispondere a questo comunicato?
2) Presidente i lavori già fatti, che vengano fatturati, poi il CDA di RAM spiegheranno come mai dei mancati pagamenti per lavori/servizi già ricevuti.

INDIGNATO
INDIGNATO
2 anni fa
Reply to  Faccilodda

I Sindacati sono venduti e collusi. Piuttosto che fare gli interessi dei lavoratori portano avanti quelli della Ram. Inoltre stanno mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri. Mi dispiace solo che ci siano lavoratori che si fanno strumentalizzare e non sono più in grado di capire cosa sia e cosa non sia nel proprio interesse. Vergogna Ram. Vergogna Sindacati!!

Onesto
Onesto
2 anni fa

Quanti onsti( siamo),tanto per capirci .firmato Onesto Primo

Onesto
Onesto
2 anni fa

Bisogna essere consapevoli del fatto che, nonostante il suo impegno ,alcuni meccanismi non saranno mai congrui. Le ingiustizie ci sono e ci saranno sempre. Ammiro il suo costante impegno anche in questo scoraggiante momento e mi chiedo…Ne varrà la pena combattere contro un’ IGNORANZA FUNZIONALE?