Nuovo decreto Aia della Raffineria e prescrizioni da rispettare, il sindaco Midili, assieme al collega di San Filippo del Mela, Pino, ha deciso di promuovere un tavolo di confronto martedì alle 10,30 con i vertici dell’azienda petrolifera, con i sindacati provinciali e con i capigruppo consiliari dei due Comuni per fare il punto della situazione e decidere le iniziative da intraprendere a tutela dell’occupazione, dell’ambiente e della salute.

Il primo cittadino sottolinea che dalla lettura del decreto firmato dal ministro Cingolani emergono discrasie non solo legate al mantenimento della prescrizione sul camino E10 che assieme al collega di San Filippo aveva espressamente richiesto di rivedere, ma anche il passaggio riguardante il voto finale della Conferenza di servizi che evidenzia che i due amministratori locali avrebbero votato favorevolmente quel Parere.

«Le cose non stanno assolutamente così – sottolinea Midili – anzi al contrario abbiamo contestato, espresso il nostro dissenso e poi abbandonato i lavori. Non è corretto quindi quanto riportato nel provvedimento, così come è grave che non sia stata inserita la nostra nota di dicembre – il decreto è stato firmato solo martedì scorso –  nella quale abbiamo chiesto la rimodulazione delle prescrizioni riguardanti i limiti di emissione del camino dello zolfo, così come ritenuto dalla maggior parte dei presenti alla conferenza dei servizi dello scorso 13 dicembre, e dallo stesso Comitato tecnico scientifico (CTS) che ha accolto favorevolmente l’emendamento da noi presentato».

Sull’argomento è intervenuta anche l’onorevole Maria Flavia Timbro (Articolo Uno – Leu). «In questa vicenda non servono approcci intransigenti,  ma la capacità di tenere insieme le ragioni del lavoro, dell’ambiente e della salute – scrive in una nota –  Ritengo fondamentale in questa fase attivare un tavolo che abbia una dimensione sovraterritoriale, che coinvolga gli enti locali, le rappresentanze sindacali, le forze ambientaliste e gli stakeholder del territorio (si pensi all’Università e ai CNR), ma al contempo serve un serio impegno della Regione e del Governo Nazionale che coinvolga non solo il Ministero della Transizione Ecologica, ma anche il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero del Lavoro e Ministero per il Sud e la Coesione territoriale. È questa la direzione nella quale ci muoveremo. Qui si tratta del futuro di intere comunità».

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Laverità
Laverità
2 anni fa

Pino e midili Ahahaha grandi menti, in due non ne fanno uno

Pio
Pio
2 anni fa

Basta
Se non possono o non vogliono rispettare i limiti sulle emissioni , che chiudano
Se un lavoratore non rispetta le regole viene licenziato, se una fabbrica non rispetta deve essere multata e deve chiudere
Sta nell’ordine delle cose e nella correttezza
Per avere un mondo privo da inquinamento

pino
pino
2 anni fa

Tra 8 anni non si produranno più auto a gasolio. l’agonia della Ram è già cominciata, quanto dovrà durare? Se si dovessero allargare i limiti alle emissioni nocive, per garantire un numero di posti di lavoro che andrà riducendosi nel tempo, vorrei che la proprietà desse al nostro territorio un piano di sviluppo alternativo da avviare prima di spegnere gli impianti di raffinazione.

Marco
Marco
2 anni fa

Nn avrai vita lunga fidati

Onesto
Onesto
2 anni fa

Osservatore. Chi cerca trova. Io 70 anni sono felicemente pensionato è retribuito alla grande facendo lavori umile è senza inquinamento essere schiavi dell’industria non mi ha fatto mai ridere. I milioni se lì portano all’estero e quando sono pieni chiudono. Non so se mi segui.