Da sinistra Pippo Midili e Roberto Mellina (FOTO OGGI MILAZZO)Milazzo, se un commerciante non paga i tributi locali rischierà la chiusura. Inviate in un anno 100 mila bollette 23 Ottobre 2021 Cronaca 7 Commenti Se un esercente milazzese non pagherà i tributi comunali rischia la chiusura del locale e la revoca della concessione. Il consiglio comunale di Milazzo ha approvato il regolamento predisposto dagli uffici su indicazione dell’amministrazione Midili che introduce nuovi parametri in materia di riscossione e lotta all’evasione. Da gennaio 2021 chi non sarà in regola con Tari, Imu e tassa sulla pubblicità da Palazzo dell’Aquila non verranno più rilasciate licenze, autorizzazioni, concessioni o rinnovi. L’assessorato alle Finanze guidato da Roberto Mellina nell’ultimo anno ha emesso ben centomila avvisi di pagamento, distribuiti in nove ruoli diversi (cinque ordinari e quattro pregressi) a partire dal 2017. Oltre 1500 utenti, invece, hanno deciso di accogliere l’invito a rateizzare le vecchie bollette senza costi aggiuntivi. «Questo regolamento – ha detto Mellina – intende ripristinare l’equità tra i titolari di attività commerciale. Non è giusto che ci siano contribuenti che versano regolarmente e altri che fanno finta di nulla. Si crea anche una concorrenza sleale oltre che si danneggiano le casse del Comune il quale per garantire i servizi deve introitare i tributi». Il sindaco Pippo Midili durante la seduta in aula consiliare ha posto l’attenzione sul mancato invio delle bollette negli anni scorsi accusando i suoi predecessori di “incapacità politica e amministrativa”. «Fin dall’insediamento è stata diffusa la voce che il Comune di Milazzo ha crediti per 45 milioni di euro – ha esordito Midili – senza però specificare che tali somme sono iscritte come possibile introito di tributi, e soprattutto senza specificare la ragione per la quale ad un certo punto gli uffici comunali non hanno più emesso le bollette». DIETRO LE QUINTE. Le bollette dei rifiuti 2020 che presto verranno consegnate ai cittadini saranno più esose rispetto al 2019. Ci sarebbe stato un errore commesso nell’emissione di quelle precedenti dove rispetto al piano tariffario reale mancano all’appello due milioni e 300 mila euro. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 5.665 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT