Continua a tenere banco la querelle sulla Fondazione Lucifero. A distanza di settimane sono tante le speculazioni sulle dimissioni del presidente Vincenzo Ceraolo e del consigliere Francesco Iannucci. Il sindaco Pippo Midili di fronte alle dimissioni addirittura ha invocato lo scioglimento con relativa nomina di un nuovo cda accogliendo la notizie delle dimissioni «con profonda inquietudine”. Perché delle dimissioni rendono addirittura “inquieto” il sindaco? Peppe Falliti, neo rappresentante provinciale dell’isde, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, invoca pure l’antimafia.

I COMUNISTI DIFENDONO GIGLIOPOLI. Le ipotesi sono tante. Si parte dall’associazione Il Giglio che gestisce le attività interne da anni. Appena il consigliere Franco Scicolone ha ventilato l’ipotesi di  un bando per affidare i servizi per maggiore trasparenza anche alla stessa associazione visto che ha titoli difficilmente confutabili, gli animi si sono surriscaldati. Di fatto si tratta di una questione che di certo non è di stretta attualità se si tiene conto che il protocollo tra l’Ipab e il Giglio scade nel dicembre 2022 (pare sia di circa 100 mila euro il contributo annuo se vengono svolte tutte le attività previste). Ma ad alzare le barricate è stato il circolo Comunisti “Ventunoventuno”  che ha espresso vicinanza all’associazione presieduto da Enzo Scaffidi.

“È alquanto strano assistere al tentativo di delegittimare le attività, svolte da Gigliopoli e da altre realtà, in sinergia con la Fondazione Lucifero, effettuate in armonia e secondo i dettami previsti dagli scopi istituzionali della Fondazione stessa. – scrive il Circolo senza però fare riferimento a fatti specifici – Per decenni, in un non lontano passato, abbiamo assistito, in un “silenzio assordante” che sa di complicità, allo sfruttamento a scopo di lucro da parte di sedicenti imprenditori che sui terreni della fondazione hanno fatto di tutto (abusivismo edilizio compreso) e ad attività di pseudo Cooperative che per anni hanno prodotto ricchezza soltanto per i loro amministratori».

LA TRASPARENZA. Anche l’ex sindaco Giovanni Formica ha espresso il suo pensiero con un post affidato ai social ammettendo di avere affidato al consigliere Scicolone una serie di perplessità. Una tra tutte la trasparenza. «Ho rilevato che la sezione “amministrazione trasparente” del sito istituzionale è pressoché vuota. Si tratta di gravissime omissioni, peraltro sanzionabili, che impediscono alla comunità cittadina di avere conoscenza delle scelte che vengono effettuate. Sottolineo questo aspetto perché la Fondazione non è un soggetto privato, è una IPAB e, quindi, un Ente Pubblico che gestisce un patrimonio “pubblico” e deve operare nel pieno rispetto della legge, anche quella, importantissima, sulla trasparenza».

GLI AFFITTI IN ROSSO. Sulle presunti  lacerazioni interne al CdA della Fondazione”, invece, proprio oggi i tre consiglieri rimasti in carica (Gino Puglisi, Delfina Guidaldi e Franco Scicolone) hanno diffuso una nota stampa.

Scrivno che prima delle dimissioni erano state sottoposta al presidente Ceraolo la grave situazione ereditata, riguardo alla consistente morosità  degli affittuari. In particolare un documento con il quale si invitava il Presidente a voler effettuare con immediatezza una approfondita analisi delle motivazioni e delle cause che hanno portato l’Ente in una situazione davvero critica sotto il profilo economico, e adottare i conseguenti provvedimenti tendenti a ristabilire un equilibrio nella situazione finanziaria dell’Ente.

«L’ipotesi di riduzione dei canoni di affitto, oltretutto non consentita dalla vigente normativa,  non è mai stata motivo di scontro durante le discussioni – scrivono – semmai si è cercato di valutare la possibilità di concedere delle agevolazioni (come da pronunciamenti di diversi Tribunali) almeno limitatamente ai periodi di totale fermo nei due anni del pesante fenomeno pandemico, al fine di venire incontro alle difficoltà finanziarie degli affittuari».

LE SERRE. Riguardo alle Serre «non si è mai posta all’ordine del giorno la discussione sulla futura destinazione di quest’area che da lungo tempo si trova in condizioni “disastrose” e che nel passato era stata indicata come possibile area da destinare al progetto di Noemi Paymal noto come “Scuola dei sette Petali”. Sul punto, è stato rivolto un invito al Segretario di astenersi dal finanziare ulteriori studi di fattibilità, come avvenuto pochi mesi or sono, con il pagamento di una corposa fattura, in attesa delle definitive determinazioni di questo Consiglio di Amministrazione».

Circa i rapporti con l’Associazione no profit “Il Giglio” «nessun componente di questo Consiglio di Amministrazione ha mai messo in discussione l’organizzazione, la capacità  e l’alta professionalità’ di questa Associazione. Sono ben altri gli aspetti in discussione che attengono ai rapporti tra l’Associazione Il Giglio e la Fondazione Barone Lucifero».

FALLITI INVOCA l’ANTIMAFIA. Ma cosa ha portato alle dimissioni di Ceraolo e Iannuzzi? L’ambientalista Peppe Falliti, responsabile provinciale dell’associaizone Isde non va per il sottile e invoca l’antimafia: «Per difendere l’operato della Fondazione a favore dei bambini occorre che l’Antimafia scenda in campo e chieda cosa sia potuto succedere di tanto grave da far fare un passo indietro ai rappresentanti di Legge e Chiesa! Occorre che tutti noi dobbiamo sapere se qualcuno vuole nuovamente progettare, nei terreni della Fondazione Lucifero, campi di golf, strade, Disneyland con gonfiabili e giostre, chioschi di bibite sulle spiagge protette o altre simili nefandezze».

DIETRO LE QUINTE. Ad avere reso il clima “elettrico” alla Fondazione Lucifero sarebbe stato il cambio di proprietà di un bene che ricade nel cuore dei terreni dell’Ipab e dell’Area Marina Protetta. L’argomento, però, sembra tabù e non si hanno ulteriori dettagli.

 

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Peppe
Peppe
3 anni fa

Noto con un certo stupore che hanno chiesto le dimissioni di quel che rimane del CDA della fondazione i duri e puri “Ventunoventuno” e il Sindaco Midili. “Cose da paaaazzi”Addirittura buon Falliti auspica l’intervento dell’antimafia. Se ha elementi così gravi denunci non gli è mai mancato il coraggio per farlo. Oppure è una dichiarazione sopra le righe tanto per avere un titolo di giornale.

Giuseppe Falliti
Giuseppe Falliti
3 anni fa
Reply to  Peppe

Nelle ultime 4 righe ha la risposta alle sue illazioni. Non è un caso che questa vicenda sia venuta fuori dopo le mie denunce. Purtroppo per voi sapete solo vivere anonimi come, appunto, massoni o mafiosi…

Peppe
Peppe
3 anni fa

Quali sarebbero le illazioni? Il resto non lo commento per evitare di scendere al suo livello.

Massimo
Massimo
3 anni fa

credo che parlare di “…un bando per affidare i servizi per maggiore trasparenza anche alla stessa associazione…” sia un ossimoro… o fai il bando per tutti o non lo fai per darlo a chi già sai…

#personegiustealpostogiusto

Stefano
Stefano
3 anni fa

I beni di proprietà delle Ipab non possono cambiare di proprietà o essere dismessi poiché sono lasciti testamentari, neanche con bilanci in rosso, in quest’ultimo caso provvede la regione a liquidare l’ente, ogni modifica del patrimonio e illegale

UnMilazzese
UnMilazzese
3 anni fa

Se la Fondazione si trova, come sostiene, in queste condizioni non è forse colpa del non solo del CDA ma anche de gruppo dirigente attuale e di quelli passati e delle loro scelte?
Èovvio che per loro la colpa non può essere loro ma di altri. Magari pure ma loro ne sono i dirigenti e quindi coloro preposti alla sua conservazione ed evoluzione. Non a stringere accordi fallimentari con chiunque

UnMilazzese
UnMilazzese
3 anni fa

La legge istitutiva, peraltro con contenuti molto dubbi e con un approvazione poco cristallina, di quella porcheria di AMP in salsa milazzese ha giurisdizione SOLO sullo specchio acqueo di una zona del mare del Capo
Tutti gli accordi (quando ci sono), tutti gli accaparramenti e tutti gli acquisti di parti del territorio non acqueo di Milazzo non dovrebbero esistere perché non parte della AMP