Gli impianti della Raffineria di Milazzo Fismic-Comfsal su Raffineria di Milazzo: «Molte sigle sindacali troppo compiacenti con direzione» 2 Settembre 2021 Ambiente 7 Commenti Sulla vicenda della Raffineria interviene il segretario della Fismic-Confsal Pippo De Leo. «Bene ha fatto il sindaco di Milazzo a contestare le inesistenti comunicazioni sulla grande questione sociale delle misure a tutela dei lavoratori e della salute dei cittadini, con una violazione degli obblighi di informazione nei confronti delle istituzioni e della collettività”. Secondo la Fismic «non si può essere silenti sul sistematico comportamento di alcune sigle sindacali, sempre consenzienti nei confronti della direzione della Raffineria di Milazzo, rafforzando l’atteggiamento di prevaricazione dell’attuale management nei confronti degli interessi del territorio e dei diritti dei lavoratori dello stabilimento». La Fismic chiederà un incontro al sindaco di Milazzo, auspicando la costituzione di un ampio fronte comune in difesa dell’ambiente e dell’occupazione, a tutela dei lavoratori e della comunità. In tema di inquinamento si registra l’ennesima presa di posizione del Comitato cittadini contro l’inquinamento della Valle del Mela. Dopo la recente riunione in Prefettura, relativa ai due disservizi che si sono registrati nel mese di agosto alla raffineria di Milazzo, è stato diramato un comunicato secondo cui l’Arpa non avrebbe rilevato la “presenza di sostanze a rischio per la salute pubblica”. «Un’affermazione alquanto grave – sostiene il comitato – innanzitutto perchè all’Arpa non competono valutazioni di tipo sanitario, ma soprattutto perchè assurda: la presenza di sostanze a rischio per la salute pubblica viene rilevata e misurata continuamente. Le misurazioni delle centraline (peraltro non esaustive di tutte le sostanze pericolose per la salute) non danno quasi mai come risultato ‘zero’. Peraltro la stessa Arpa, dopo il primo episodio del 7 agosto, ha comunicato ad alcuni comuni della zona la rilevazione di picchi di SO2 e benzene, sostanze notoriamente pericolose per la salute». «L’Arpa – continua – avrebbe semmai potuto affermare che non sono stati registrati superamenti dei limiti, che è cosa ben diversa. Si tratta infatti di limiti non adeguati alla tutela della salute pubblica, come da anni denunciato non solo da noi, ma anche da varie linee guida – redatte da organi tecnici ‘governativi’ – sulle valutazioni di incidenza sanitaria. Basti pensare al fatto che per alcune sostanze pericolose per la salute (come ad esempio l’idrogeno solforato o gli idrocarburi non metanici) non è in atto previsto alcun limite. O al fatto che il benzene produce effetti cancerogeni scientificamente accertati anche a concentrazioni migliaia di volte inferiori rispetto ai limiti di legge (che infatti vengono rispettati sempre e dappertutto, manifestando la propria inutilità). Anche sui cosiddetti macroinquinanti (SO2, polveri sottili, NOx) l’OMS ha raccomandato valori molto inferiori rispetto ai limiti attualmente vigenti». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.532 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT