Le emissioni dagli impianti ram stamattina verso le 7 (FOTO CARMELO FULCO / FACEBOOK)Guasto alla Raffineria di Milazzo, ambientalisti temono la coltre di polvere che si è depositata nel comprensorio 7 Agosto 2021 Ambiente 14 Commenti E’ stato provocato da un malfunzionamento avvenuto nelle ore pomeridiane di ieri il fenomeno della nube di fumo giallastro che da stanotte, dopo le 2, ha interessato la città di Milazzo ed i centri della valle del Mela provocando forte apprensione e proteste nella comunità. Ed è scattata anche la psicosi per la coltre di polvere – probabilmente del catalizzatore inappropriatamente bruciato dagli impianti – che si teme sia nociva. La Raffineria ha comunicato al sindaco Pippo Midili che alle 7, accortosi del disservizio proveniente dallo stabilimento e che molti cittadini già segnalavano nel cuore della notte, ha immediatamente chiesto una relazione al direttore generale della Ram, per avere delucidazioni soprattutto sulle possibili conseguenze per la salute dei cittadini. La Raffineria ha ribadito che l’accaduto “non ha generato impatto sull’ambiente” e, in merito alle cause, che “si stava procedendo al riavviamento degli stessi impianti”, facendo rilevare altresì che durante queste fasi “potrebbero verificarsi eventi transitori con attivazione del sistema torce di stabilimento”. Una posizione “ufficiale” che non tranquilla per nulla gli ambientalisti. «Da stanotte – dice Peppe Maimone, presidente dell’associazione Adasc – la città di Milazzo e il comprensorio del Mela sono nella morsa di un pressante inquinamento industriale. Già dalle ore 3.00 dagli impianti della Raffineria di Milazzo si è sprigionata un’intensa nube, visibile a chilometri di distanza». A preoccupare è la coltre di polvere che si è depositata su tutta la città. «Stamattina Milazzo si è risvegliata ricoperta di “polvere industriale” che potrebbe essere catalizzatore. Tutto questo è davvero inaccettabile, un silenzio assordante da parte delle istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente. I cittadini pretendono di sapere cosa sia successo, quale impatto ambientale e sanitario ha prodotto questo incidente. Era indispensabile fornire dettagliate informazioni alla cittadinanza ed eventuali comportamenti da seguire». Altrettanto duro il medico Peppe Falliti, già responsabile della sede mamertina del Wwf. «La situazione ambientale sembra fuori controllo – sostiene Falliti- Non risultano essere presenti forme di repressione delle violazioni ambientali. Le Amministrazioni locali devono assumersi responsabilità a tutela della Salute dei Cittadini e, visto il periodo, anche degli ospiti turisti. Probabilmente è inutile chiedere le cause e motivazioni di queste fumi perché la coscienza dei Cittadini va tenuta allegra con eventi ludici». In genere questi impianti per la produzione di benzene emanano sostanze cancerogene. Esistono studi che stabiliscono che nelle zone in cui operano si registra un forte nesso di causa con l’incremento di leucemie infantili. Secondo me quando si riavvia questo tipo di impianto, le industrie dovrebbero avvisare i sindaci del comprensorio e dare istruzioni ai cittadini consigliando di non uscire o limitare i contatti con questa sostanza. Credo che l’Asp debba fare un punto zero con uno screening epidemiologico a totale carico delle industrie e della Asp». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 9.334 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT