Da sinistra Damiano Maisano, Lorenzo Italiano, Matteo Francilia

Un consiglio comunale straordinario ed aperto per discutere della crisi economica che sta colpendo la Raffineria di Milazzo. A chiederlo sono stati i consiglieri di opposizione su proposta dell’esponente della Lega Damiano Maisano. A firmare il documento sono stati Lorenzo Italiano, Antonio Amato, Pippo Crisafulli, Alessio Andaloro e Antonio Foti. Silenzio assordante da parte del resto del mondo politico a cominciare dai vertici dell’amministrazione Midili e dai deputati regionali cittadini. 

A lanciare la notizia è stata nei giorni scorsi Oggi Milazzo (LEGGI QUI) rivelando che l’azienda perde circa venti milioni di euro mensili da circa un anno a causa della crisi che attanaglia non solo gli impianti mamertini ma l’intero settore petrolifero. I conti in rosso, però, non sono legati ad un periodo transitorio o alla pandemia. La crisi negli impianti di via Mangiavacca serpeggiava da tempo e il covid l’ha solo acuita, portandola alla luce. Qualche giorno fa il direttore generale della joint venture, l’ingegnere Luca Amoruso, ha comunicato senza tanti giri di parole la situazione ai sindacati e alle ditte dell’indotto nel corso di un incontro nella sede messinese di Sicindustria. Poi ha preso carta e penna e scritto al presidente della Regione Nello Musumeci. Se si comincerà a tagliare le somme per gli investimenti le prime a subire una contrazione delle commesse saranno le ditte dell’indotto e i loro dipendenti.

 

Nel documento i consiglieri comunali chiedono di convocare anche i sindacati, il direttore e gli azionisti della Ram, la deputazione politica regionale e nazionale. «Alla luce del ruolo che la Raffineria riveste per il territorio, appare necessario ed opportuno investire il consiglio comunale..al fine di comprendere quale sua lo scenario nel quale l’azienda si trova ad operare, quali strategia la società abbia elaborato per “contenere i costi” e quali impatti potrebbero avere sull’ambiente e sull’occupazione.».

 

Ad esprimere  soddisfazione per la richiesta formale promossa dalla Lega è stato l’onorevole barcellonese Antonio Catalfamo, coordinatore provinciale del partito di Salvini. «Occorre pianificare una strategia, capire come intervenire e quali scenari si aprono ora tenendo ben presenti i due profili: quello ambientale e quello occupazionale. Ritengo fondamentale sostenere l’iniziativa del capogruppo Damiano Maisano: il dibattito deve avvenire in seno alle istituzioni democratiche perché la città di Milazzo sia l’unico luogo ove chiarire il futuro della Raffineria, del suo indotto e dell’ambiente dell’intero comprensorio del Mela».

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domenico giorgianni
domenico giorgianni
3 anni fa

dopo aver risolto il problema dell’erosione della spiaggia di Vaccarella, Maisano rimetterà in sesto anche la RAM.

ettore
ettore
3 anni fa

la ram perde 20 milioni al mese da un anno e vuole essere capita,e quando invece per decenni ha straguadagnato fottendosene di tutto e tutti………

Davide
Davide
3 anni fa

Siete rimasti ancorati ad una visione vetusta, quella che vede la RAM come un’attività produttiva legata a vecchie concezioni, forte di un passato che, ormai, non esiste più. La crisi è riflesso di un mondo che sta cambiando, saturo di inquinamento e al collasso ambientale (e non solo). Le strategie in atto per far fronte a tali problemi sono la risposta a certi cambiamenti e trasformazioni.

giuseppe
giuseppe
3 anni fa

i sindacati hanno emesso un documento a proposito? i nostri politici cosa hanno da chiedere di preciso? quale futuro vogliono programmare? faremo la fine di Termine Imerese?

uomodellastrada
uomodellastrada
3 anni fa
Reply to  giuseppe

forse volevi dire Gela, raffineria chiusa per inquinamento , in 15 anni nati oltre 400 bambini con malformazioni

giuseppe
giuseppe
3 anni fa

volevo dire che i politici debbono trovare il modo per attrarre finanziamenti per creare nuovi posti di lavoro nell’area del milazzese. Non possiamo fare tutti i benigni o i pizzaioli. non possiamo vivere di cassa integrazione come a Termini Imerese.

uomodellastrada
uomodellastrada
3 anni fa
Reply to  giuseppe

me lo auguro ma la vedo dura, purtroppo l’ industria non ha mai decollato, gli investitori non vengono qui, e quando vengono scappano, vedi l’ indiano che voleva fare l’ aeroporto…

Stefano
Stefano
3 anni fa

Non c’è di bisogno di un consiglio comunale per capire lo scenario, ancora solo voi e Trump non avete capito che il mondo va verso l’energia rinnovabile, per contenere i costi dispiace dirlo ogni azienda che si rispetti siccome non sono Opere pie, effettuerà solo tagli, l’impatto sull’ambiente e l’occupazione, ci saranno meno emissioni di fumo e più valige che partono.