L'aula consiliare di Milazzo (FOTO OGGI MILAZZO)Mafia e ambientalisti, scontro in aula consiliare. Il sindaco Midili diserta i lavori 18 Giugno 2021 Cronaca 10 Commenti Speculazione politica o dichiarazioni avventate? Le dichiarazioni del sindaco Pippo Midili sui termoutilizzatori (“È strano che in Sicilia la mafia e gli ambientalisti abbiano lo stesso obiettivo, cioè quello di non far chiudere le discariche” ) hanno tenuto banco anche nella seduta di ieri sera del consiglio comunale che, praticamente non ha affrontato altri argomenti. Pochi minuti prima era intervenuto sull’argomento anche Claudio Fava (Deputato ARS Centopassi e Presidente della Commissione Regionale Antimafia): «Equiparare in modo generico il movimento ambientalista e la mafia e farlo, per di più, nel massimo luogo istituzionale rappresentato dal consiglio comunale è un fatto gravissimo. Una mancanza di rispetto per i tanti che, in una realtà complessa come quella del comprensorio milazzese, sono impegnati a difendere l’intero territorio dalle aggressioni di interessi che, spesso, confliggono con quelli generali delle comunità. Qualora il sindaco abbia elementi su ingerenze, infiltrazioni o contiguità tra ambienti mafioso e associazioni ambientaliste sarebbe più opportuno recarsi nelle sedi istituzionali preposte e non lasciarsi andare ad affermazioni tanto gravi quanto sconsiderate». Il sindaco, di solito sempre presente, ieri non ha preso parte ai lavori nell’aula Falcone – Borsellino. A difenderlo diversi consiglieri di maggioranza che hanno ritenuto l’intera vicenda frutto di «vera speculazione politica». E’ stato il consigliere di minoranza Antonio Foti ha riaccendere i riflettori ribadendo che «dopo le polemiche sarebbe auspicale registrare un passo indietro ed un chiarimento da parte del sindaco rispetto ad esternazioni completamente fuori luogo che rischiano di delegittimare e mortificare il lavoro delle realtà e delle associazioni ambientaliste condotto con tenacia nel corso degli ultimi anni». Dallo stesso la proposta di ricostituire la Consulta Ambientale. A rincarare la dose il capogruppo della Lega, Damiano Maisano che ha invitato il sindaco a scusarsi con gli ambientalisti, chiedendo nel contempo al presidente Alessandro Oliva, la convocazione di una seduta straordinaria, alla presenza dei rappresentanti delle diverse associazioni, per discutere dei temi legati alla gestione del ciclo dei rifiuti e per superare “un incidente che rischia di avvelenare il dibattito politico in città”. «La verità è che questo sindaco, che non tollera critiche, si innamora spesso della propria voce e troppo spesso si lascia andare a considerazioni ed attacchi inopportune», ha detto. Il consigliere Lorenzo Italiano ha ritenuto che il sindaco debba fare un chiarimento in aula consiliare per avere accomunato mafia e ambientalisti in tema di discariche, evitando in tal modo speculazioni in riferimento ai messaggi veicolati sull’argomento “che non servono a nessuno”. Per la maggioranza invece Nino Italiano si continua con “le strumentalizzazioni e le speculazioni” perché ha detto – è impensabile pensare che il sindaco possa associare una relazione tra le parti: mafia-ambientalisti, pur se questi ultimi –a suo dire- non si sono certamente battuti eccessivamente per problematiche ambientali connesse ad esempio alla presenza della raffineria”. A non essere benevolo con gli ambientalisti neppure Pippo Doddo, nei confronti dei quali ha considerato sempre difficile alcun dialogo. Sull’espressione usata dal sindaco si sono espressi anche Santi Saraò e Franco Rizzo il quale ha preannunciato a nome del suo gruppo un documento, sottolineando l’impegno del sindaco nel risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti e il risultato ottenuto nella raccolta differenziata “che ha raggiunto una percentuale mai toccata in passato”. «Una polemica sul nulla. Messa in piedi da chi non è abituato a non fare nulla come la recente esperienza amministrativa ci ha dimostrato», hanno scritto nel documento DIETRO LE QUINTE. Interessanti gli aneddoti del consigliere ottantatreenne Pippo Doddo, il decano dell’aula, esponente della maggioranza del sindaco Midili. Durante il suo intervento ha ricordato: «Ho lavorato 30 anni in raffineria e so cosa facevano gli ambientalisti. Perché passavano tutti da me, dal mio ufficio, di conseguenza tutti chiedevano…». Poi ha aggiunto: «Cuffaro voleva fare quattro termovalorizzatori in Sicilia ed è stato arrestato per questo motivo» (secondo le cronache in realtà fu condannato per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio). Inoltre ha ricordato anche quando l’onorevole Merlino gli disse che Milazzo doveva diventare la Rimini della Sicilia («era l’’84-85 ed ero andato a raccomandare una persona»). Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.196 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT