E’ il bene più bistrattato dai milazzesi. Nel corso del consiglio comunale di giovedì  si commentava che se si facesse un sondaggio, probabilmente, il palischermo di San Papino diventerebbe legna per caminetto. Ma ufficialmente non si può dire, così si è dibattuto sulla mozione del consigliere Giuseppe Doddo in merito alla necessità di rimuovere il disastrato palischermo della tonnara da piazza San Papino. Completamente sfaldato, per molto tempo è diventato ricettacolo di sporcizie e colonie di gatti. Durante la passata amministrazione è stata rimossa la copertura pericolante e si era raggiunto un accordo con la Soprintendenza per trasferirlo di al Castello di Milazzo. 

Una questione che era stata affrontata anche in passato come ha sottolineato il consigliere Antonio Foti nel chiedere di conoscere l’intendimento dell’amministrazione comunale. L’assessore Francesco Alesci ha fatto presente che si stanno valutando tutti gli aspetti del problema perché la salvaguardia del palischermo non sembra del tutto compromessa, nonostante la mancata esecuzione nel tempo di interventi ritenuti necessari per la sua salvaguardia. E ha parlato di una sinergia con la Soprintendenza di Messina considerato che si tratta di un bene tutelato. La mozione di Doddo è stata comunque approvata con 16 voti favorevoli e 4 astenuti (Antonio Foti, Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli e Antonino Amato).

A seguire con due interrogazioni Foti ha chiesto quali iniziative si intendono attuare e svolgere per ottenere il riconoscimento di Ecomuseo, pure in considerazione delle azioni messe in campo dall’assessore regionale beni culturali; se è stata verificata esistenza di possibili canali di finanziamento su immobili gravati da vincolo per la tutela e messa in sicurezza di uno dei più importanti edifici storici della città, per intervenire sul Palazzo del Governatore a rischio di crollo.

L’assessore Antonio Franco Nicosia, in merito alla prima interrogazione ha parlato di un’idea che l’amministrazione intende portare avanti puntando ad investire sul territorio di Vaccarella, assecondando pure la volontà messa in atto da associazioni e cittadini. L’Ecomuseo, uno strumento importante –ha detto Nicosia- rappresenta un’occasione per promuovere la crescita del territorio e per coinvolgere la comunità. Poi c’è stata la risposta del sindaco Pippo Midili sull’interrogazione relativa al rischio di crollo del Palazzo del Governatore. Midili ha detto che è un bene in vendita e si è giunti alla quarta asta e si domanda come mai il  Comune non è mai intervenuto. Dato per scontato che non si può recuperare il bene con soldi pubblici se lo stesso appartiene ai privati, il consigliere Foti, essendo la struttura sottoposta a vincolo, ha auspicato che si possa riportare allo stato in  cui si possa magari pervenire all’acquisizione alla città mediante donazione.
Con 13 voti favorevoli e 4 astenuti i presenti hanno poi approvato una mozione di Foti con la quale veniva proposta stipula di un protocollo d’intesa con la soprintendenza con l’obiettivo di avviare la riqualificazione delle “Casematte d’artista” ricadenti su territorio comunale.
Infine l’assessore Nicosia ha comunicato a Foti, in risposta ad una sua interrogazione sul progetto sport nei parchi che il Comune ha partecipato al bando ed ha curato tutti i conseguenti adempimenti, aggiungendo però che Milazzo non dispone di parchi, per cui è stata tracciata un’area in Piazza San Papino, per un progetto che è sportivo, ma anche con finalità sociali.

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Mario Lametta
Mario Lametta
3 anni fa

Ma il consigliere comunale plurivotato che si trova proprio “difronte” alla ex imbarcazione… non può fare qualcosa con i suoi potenti mezzi???

Antonio
Antonio
3 anni fa

Legna da ardere, se doveva essere preservato doveva essere restaurato e ubicato in un luogo chiuso e non so se si manteneva negli anni, e penso che i costi di restauro e preservazione non sarebbero stati irrilevanti.

stefano
stefano
3 anni fa
Reply to  Antonio

doveva essere preservato e cambiato di posto…esattamente! ma ancora siamo in tempo! ?50 centesimi a cittadino, si potrebbe sistemare!!

UnMilazzese
UnMilazzese
3 anni fa

Va decisamente preservato per i posteri a ricordo dell’inettitudine di tante Amministrazioni milazzesi, del loro inesistente rispetto per la città, la sua storia e la sua sbandierata (ed ormai finta) vocazione turistica
Non solo come ricordo della sua marineria ma anche come ricordo di tutte le altre cose che sono state fatte per affossare la città ed il suo futuro

Davide
Davide
3 anni fa
Reply to  UnMilazzese

Perfetto!

Antonino
Antonino
3 anni fa

ahahah, tenetevelo stretto mi raccomando:)))
in Nord Italia costruiscono grattacieli futuristici e qui vi arrovellate per mesi su sto legno marcio? svegliatevi, siamo nel 2021!

Davide
Davide
3 anni fa
Reply to  Antonino

Se mi spiegasse, cortesemente, la relazione che intercorre tra un bene popolare, di taglio storico, con la costruzione di grattacieli futuristici ne sarei grato. Uno non esclude l’altro. Allora, facciamo così, radiamo al suo il castello invece che pensare alla sua tutela, e al suo posto ci facciamo una bella struttura futuristica. Ma cosa si fuma a colazione?

Antonino
Antonino
3 anni fa
Reply to  Davide

non è tutto “storico” ciò che è vecchio, qui si confondono beni storici con vecchiume come in questo caso. Ragionando così anche la casa di nonna peppina sarebbe una reliquia e vivremmo ancora nelle grotte. Se si mette in vendita non lo vuole nessuno, neanche regalato perchè non vale neanche i soldi del trasporto.

Davide
Davide
3 anni fa
Reply to  Antonino

È un bene “storico” che fa riferimento alla nostra cultura popolare, pertanto, ha un valore (seppur modesto) in quanto tale, non è certamente il discobolo di Mirone o la maschera d’oro di Agamennone. Se avesse ricevuto più attenzione non sarebbe diventato un legno vecchio. Peccato!

Davide
Davide
3 anni fa
Reply to  Antonino

A di là del legno marcio e della sua scarsa considerazione, non penso che a Milazzo si sia mai pensato di realizzare qualcosa di innovativo, che possa attirare l’attenzione di eventuali visitatori, una sorta di catalizzatore turistico. Siamo al Sud, a Milazzo, cosa vorresti vedere? il grattacielo della Unicredit, il Guggenheim, il “bosco verticale” di Boeri? Mi vien da ridere… 😉

Antonino
Antonino
3 anni fa
Reply to  Davide

il turismo non ha futuro con un inceneritore accanto ad una raffineria, i visitatori eventuali di cui parli sono milazzesi che vivono fuori da anni. Non c’è neanche il pericolo che costruiscano grattacieli: non si riesce neanche a finire il marciapiede che va dalla ngonia allo stadio , cominciato e mai finito quasi dieci anni fa

giovanni
giovanni
3 anni fa
Reply to  Antonino

purtroppo la tua cultura storica ti porta a dire ciò che pensi sicuramente nelle condizione che l’anno fatto ridurre non dice più nulla ma questo e sicuramente la cultura dei nostri politici che si sono succeduti nel tempo che sicuramente molto ma molto più scarsa della tua pensa quelle menti e mani sapiente che l’anno costruita cosa penserebbero al sentire le tue parole ciao

stefano
stefano
3 anni fa
Reply to  Antonino

lo specchio dell ignoranza! e noi siamo cosi…anzi voi siete cosi!! lw granzi citta avrebbero fatto turismo anche con questo “legno marcio”.

Davide
Davide
3 anni fa

Dopo che l’avete lasciato per decenni a marcire, consunto dal tempo, avete il coraggio di preoccuparvi della sua tutela. Era un bene da custodire e da tramandare ai posteri, in quanto appartenente alla storia “popolare” di Milazzo; sarebbe stato doveroso conservarlo e proteggerlo da principio. Dimostrazione di scarsa sensibilità e indifferenza verso una tradizione locale passata. Una vergogna!

stefano
stefano
3 anni fa
Reply to  Davide

sono anni che, passando da San Papino penso..ma un euro a cittadino ( anche se tutti non avessero aderito) non l’avremmo sistemata e cambiata di posto? ho anche contattato qualche dirigente comunale::ma niente! una vergogna!!
Storia!