Proteste sindacali alla Raffineria di Milazzo (FOTO ARCHIVIO OGGI MILAZZO)Milazzo, sciopero dei metalmeccanici alla Ram e acciaieria Duferdofin per il rinnovo del contratto nazionale 6 Novembre 2020 Cronaca Nonostante l’impossibilità di creare un presidio fisico, per via delle norme di distanziamento sanitario, è stata massiccia, ieri mattina, la mobilitazione dei metalmeccanici dell’indotto Ram di Milazzo e degli operai dell’acciaieria Duferdofin Nucor di Giammoro all’interno dello sciopero dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto nazionale. Tra i temi del dibattito l’aumento del salario e il miglioramento del welfare di lavoratori e lavoratrici. Una partecipazione estremamente sentita ed accresciuta, quella che ha interessato, ieri mattina, lo sciopero unitario dei metalmeccanici indetto da Fim, Fiom e Uilm, per il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica-Assistal scaduto ormai da dieci mesi. L’iniziativa ha trovato un’adesione totale anche tra i metalmeccanici dell’indotto Ram di Milazzo, gli operai dell’acciaieria Duferdofin Nucor di Giammoro, gli operai delle imprese di impiantistica, della centrale elettrica e dei cantieri navali, che a partire dalle 12.30, hanno sospeso le attività di produzione per quattro ore. Ad un anno esatto dalla presentazione della piattaforma contrattuale, i metalmeccanici ritornano su un tema spinoso che resta drammaticamente aperto dopo che “il 7 ottobre 2020 Federmeccanica-Assistal ha abbandonato – spiegano dal sindacato – il tavolo di contrattazione, aperto da oltre un anno, non avendo alcuna intenzione di aumentare le retribuzioni dei lavoratori come richiesto nella piattaforma per il rinnovo del CCNL”. A partire da quel giorno Fim, Fiom, Uilm hanno dichiarato lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e della flessibilità, assemblee e scioperi organizzati dalle RSU nelle aziende per discutere del rinnovo del CCNL. “Lo sciopero dei metalmeccanici di oggi, al sud in particolare, vuole ribadire l’urgenza che la ricchezza prodotta negli impianti torni – nella forma di un salario degno – a chi quella ricchezza l’ha prodotta. Gli ultimi dati sulla condizione salariale europea, che vedono questo paese in fondo alla classifica, ci dicono che si può uscire dalla crisi solo investendo sulla qualità del lavoro e sui salari, unica vera base della domanda interna e di ogni possibile ripresa economica”, ha dichiarato il segretario Fiom Cgil Messina Daniele David. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.275 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT