E’ prevista domani, domenica 6 settembre, alle 16.30, Transport Memories 2, “La Madre di Margherita Peluso” (con musiche di Marta Mattiali) al Castello di Milazzo. E al Duomo, alle 17.30, “Rito Funebre alla Terra” di Eleonora Gugliotta  nel Mastio.

I due appuntamenti sono organizzati nell’ambito della mostra Human Touch \\Isolation, a cura di Paolo Lolicata e Laura Pieri. L’esposizione, ospitata dall’Assessorato ai Beni Culturali del Comune di Milazzo, analizza da un punto di vista sociologico la perdita di un reale contatto umano a favore di rapporti che nascono all’interno dello spazio virtuale, condizione preesistente ma che l’esperienza globale della pandemia scoppiata nel 2020 ha posto sotto gli occhi di tutti. Abitudine inveterata sta diventando ormai l’affidarsi sempre di più alla tecnologia poiché questa non chiede nulla in cambio. Dieci artisti contemporanei emergentisi interrogano sul modo in cui gli esseri umani si relazionano tra di loro, con la natura e la tecnologia interpretando i sentimenti della società contemporanea. 

Gli artisti: Federico Alibrio, Salvatore Alibrio, Vanessa Bonino, Avarino Caracò, Ernesto Fava, Gabriella Gastaldi Ferragatta, Eleonora Gugliotta, Marija Marković, Margherita Peluso, We are Aren

“Il Complesso Monumentale Castello di Milazzo – precisa Paolo – è un luogo affascinante che dialoga molto bene con progetti artistici contemporanei. Uno degli obiettivi della mostra era quello di mettere in contatto gli artisti, provenienti da diverse parti d’Italia, con il territorio per valorizzarlo. Tutto ciò è stato possibile grazie alla completa disponibilità e apertura dell’assessore Salvo Presti, che sin dall’inizio ha creduto nel nostro progetto e ha riconosciuto la nostra volontà di promozione dei giovani artisti contemporanei, da lui condivisa”. 

La Sicilia è il luogo in cui la loro ricerca nasce e si sviluppa, prendendo contatto e analizzando quelle comunità e quel territorio che per conformazione e natura sono isolate e in cui la convivenza è necessaria per il bene comune. Imparare a coesistere con la tecnologia e tornare ad avere rapporti più veri e consapevoli sarà possibile solo riscoprendo la propria natura di animali sociali e valorizzando l’incontro e l’esperienza diretta.

Le parole chiave dietro la ricerca artistica di Human Touch \\Isolation sono isola e isolamento.

Le sedi scelte scelte sono Milazzo all’ex Monastero e alle Carceri del Complesso Monumentale del Castello scelti in quanto simboli di isolamento, uno ricercato l’altro imposto. Dove la mostra sarà visitabile fino a domani. E’ stata ianugurata il 22 agosto, e  Salina al Faro di Punta Lingua, struttura icona di questo stesso isolamento, scelto allo scopo di diventare punto guida per la salvezza altrui.

«Nessun Uomo è un’isola – spiegano Paolo e Laura –  è la frase che abbiamo preso a prestito da un passo di John Donne in Meditazione XVII(1623) che invita all’empatia in periodi di difficoltà. Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.