Piano di qualità dell’aria, i commenti sul ricorso della Raffineria di Milazzo accolto dal Tar 29 Luglio 2020 Ambiente 14 Commenti «La sentenza di parziale annullamento del “Piano Salva Aria” elaborato ed approvato dalla regione Siciliana, apre un pericoloso vuoto giuridico che mette a rischio la salute dei cittadini, la sicurezza dei lavoratori e rischia di aggravare la crisi climatica. Il governo regionale si attivi per ristabilire le misure del Piano di Tutela della Qualità dell’Aria per le aree industriali». Questa è la richiesta delle Associazioni, comitati e movimenti ambientali della Valle del Mela e dell’area industriale di Siracusa dopo la notizia della sentenza della prima Sezione del Tar di Palermo che accoglie i ricorsi presentati dalle industrie siciliane contro il Piano regionale di tutela della qualità dell’aria, . «I limiti attualmente applicati alle raffinerie – aggiunge l’Adasc, l’associazione ambientalista presieduta da Peppe Maimone – rimangono inadeguati a garantire la tutela della salute pubblica come mostrano le evidenze di molti studi epidemiologici. In questo senso, il riesame dell’autorizzazione della raffineria Milazzo, ancora in corso anche per le note problematiche dei serbatoi, offre una occasione che non può essere persa. Nonostante lo stralcio dell’adeguamento al piano di qualità dell’aria, la nuova autorizzazione può e deve contenere i limiti necessari a mitigare i rischi sanitari ormai ampiamente documentati». Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco Giovanni Formica. «È accaduto esattamente quello che avevo preannunciato. – commenta – Il governo regionale ha scelto di delegare ai Giudici la soluzione di una questione che ha grandi e gravi implicazioni politiche e che inciderà pesantemente sulla vita delle comunità della Valle del Mela. Adesso il piano della qualità dell’aria è sostanzialmente inapplicabile alla nostra zo I Segretari Generali Cgil Giovanni Mastroeni, Cisl Nino Alibrandi, Ui Ivan Tripodi, ritengono positivo il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale. «Come sosteneva il sindacato, i livelli di emissioni contenuti in tale piano erano diversi da quelli presenti nel resto dell’Italia e creavano una forte penalizzazione per le industrie siciliane che rischiavano la chiusura degli impianti», sostengono. I Segretari Mastroeni, Alibrandi e Tripodi ribadiscono come «è necessario alla luce di questa novità aprire immediatamente una nuova fase in questa delicata vertenza nella quale, ristabilite le giuste prescrizioni per le attività industriali, si possano sviluppare quelle politiche di investimento che realizzino il binomio per CGIL, CISL e UIL inscindibile fra il lavoro e la difesa dell’ambiente». Pippo De Leo della Fismic Confsal ritiene, invece, che «a seguito della sentenza la Regione dovrà procedere con solerzia ad adeguare la rete di rilevamento regionale ed aggiornare i dati secondo le previsioni normative. Si proceda a questo punto immediatamente al rientro di tutti i lavoratori dell’indotto posti in cassa integrazione senza alibi e strumentalizzazioni da parte della direzione RAM», conclude. La Raffineria di Milazzo non ha espresso alcun commento sulla vicenda. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 8.982 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT