Ingresso della raffineria di MilazzoIl Tar accoglie ricorso della Raffineria di Milazzo e “congela” Piano di qualità dell’aria 27 Luglio 2020 Ambiente 71 Commenti Il Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha “congelato” le prescrizioni del Piano regionale di tutela della qualità dell’aria approvato dalla giunta Musumeci nel luglio 2018 per quanto riguarda l’attività della Raffineria di Milazzo. «I ricorsi (di Ram e di Termica Milazzo, ndr) – si legge. – debbono essere accolti nei limiti dell’interesse della Società ricorrente a non essere sottoposta a misure e attività che comporterebbero oneri ingenti e del tutto sproporzionati, a fronte di dati tecnico-legali non del tutto appropriati anche rispetto al beneficio ambientale effettivamente perseguito». Il piano prevedeva limiti di emissioni inquinanti molto restrittivi e le industrie siciliane erano scese sul piede di guerra, a cominciare dalla Ram di Milazzo, ipotizzando una lenta dismissione dell’attività in quanto – ritengono – era impossibile tecnicamente rispettarne i dettami. Sindacati e lavoratori erano in stato di agitazione da mesi e avevano chiesto incontri all’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente. Ad opporsi le associazioni ambientaliste che ritenevano solo una scusa quella delle industrie e addebitavano la ritrosia alla mancata disponibilità a investire in maniera massiccia nell’adeguamento ambientale degli impianti. «Misure talmente gravose da imporre limiti più stringenti delle “Bat conclusions” – continua la sentenza – potrebbero in effetti trovare giustificazione unicamente se supportate da dati reali o comunque caratterizzati da un elevato grado di attendibilità che, allo stato, sono con tutta evidenza non sussistenti; con la conseguenza, non soltanto di connotarsi come manifestamente ingiuste, realizzando cioè una disparità di trattamento rispetto alle misure riservate alle altre imprese non soggette ad AIA o agli enti pubblici (che risultano invece generiche e meramente programmatiche), ma anche e soprattutto di connotarsi perfino sproporzionate in relazione al concreto rischio di risultare inefficaci rispetto all’obiettivo del raggiungimento dei valori limite, atteso che a fronte di dati inattendibili nemmeno è stata eseguita una compiuta comparazione del rapporto costi/benefici relativo alle dette misure». In conclusione il Tar ha accolto i ricorsi «nei limiti dell’interesse di parte ricorrente, con conseguente annullamento dei provvedimenti impugnati nella parte in cui il Piano dell’aria (anche in conseguenza della presupposta Zonizzazione)» e impone alla Regione siciliana di «procedere con solerzia ad adeguare la rete di rilevamento regionale e ad aggiornare i dati secondo le previsioni normative avvalendosi dell’ARPA, al fine di potere adeguare detti strumenti di pianificazione e coordinamento delle strategie volte a garantire il mantenimento della qualità dell’aria per l’intero territorio regionale, e di prevedere per il futuro anche tutte le misure che risulteranno eventualmente necessarie per raggiungere i valori limite sulla scorta di dati di rilevamento finalmente attendibili e periodicamente aggiornati secondo le previsioni normative». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 26.135 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT