Ingresso Ram (FOTO OGGI MILAZZO)Accordo raggiunto tra Raffineria di Milazzo e sindacati: i dettagli per il rientro degli operai nell’indotto 29 Maggio 2020 Cronaca 9 Commenti “La Raffineria di Milazzo rimane un impianto strategico per gli azionisti. Siamo convinti che i vincoli imposti dal Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria saranno superati”. A sostenerlo gli Amministratori Delegati della Raffineria di Milazzo in rappresentanza dei due soci della società, Eni e Q8 durante l’incontro di stamattina in Sicindustria con i sindacati per affrontare la vertenza che vede buona parte degli operai dell’indotto della struttura industriuale in cassa integrazione. Nonostante un periodo storico difficilissimo, forse come mai prima, con una situazione sanitaria per via dell’emergenza Covid 19 ancora molto complicata, un crollo repentino dei consumi ed una forte contrazione, ormai da alcuni mesi, dei margini di raffinazione in tutta Europa, gli azionisti Eni e Q8 confermano che la Raffineria di Milazzo continua ad essere un sito produttivo strategico. «Ma il periodo richiede una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti», scrivono in una nota stampa. Ma cosa è stato deciso stamattina a Messina? Nel verbale firmato dalle parti si parla di “una gestione più flessibile e veloce” del lavoro anche per i protocolli in vigore dell’emergenza Covid 19. La raffineria conferma un investimento di 45 milioni di euro, quasi la metà rispetto all’anno scorso, ma l’obiettivo finale è quello «di garantire, al termine della vigenza delle restrizioni normative imposte dall’emergenza sanitaria e cessati gli effetti negativi determinati dalla stessa, la massima occupazione possibile». Vengono confermate le attività manutentive ma rinviata la fermata del ciclo gasoli prevista nel quarto trimestre di quest’anno, al secondo trimestre del 2021. «La committente e le ditte appaltatrici, in tempi brevi, nell’ambito di un cronoprogramma redatto con le ditte, dovranno definire organizzazioni del lavoro e rotazioni compatibili con le esigenze di continuità operativa della Raffineria (realizzabili con eventuali doppi turni o semplici rotazioni di persone), affinché si possa dare un serio e decisivo contributo alla migliore e più equa gestione dei prossimi mesi di questo difficile anno», si legge. Le ditte appaltatrici avranno un utilizzo distribuito ed equo degli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari disponibili e, nelle attività e nelle situazioni in cui è possibile, dello strumento del lavoro agile (smart Working). Le singole ditte appaltatrici avvieranno una adeguata programmazione finalizzata ad assicurare una rotazione fra le persone, in modo da rispettare da un lato le disposizioni di legge ed i protocolli condivisi fra Governo e Parti sociali, che prevedono un contingentamento delle presenze contemporanee, e dall’altro la legittima aspettativa di una equa distribuzione fra tutti delle ricadute occupazionali e retributive. «Il mondo è cambiato – continua la nota della Raffineria – il settore della raffinazione è cambiato ed è necessario mettere in campo, oggi, azioni correttive per resistere ed essere pronti nel prossimo futuro a cogliere tutte le opportunità del mercato, nell’interesse di tutti gli attori coinvolti: Ram, imprese operanti nell’indotto, dipendenti diretti e dipendenti dell’indotto. In questo contesto, si aggiunge il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria che, imponendo alle raffinerie siciliane limiti emissivi irraggiungibili e senza fondamento tecnico, mette a rischio il futuro dell’azienda». All’incontro al quale hanno partecipato, oltre alla Ram, le aziende operanti nell’indotto, i segretari confederali territoriali di Cgil, Cisl e Uil ed i segretari delle rispettive categorie. Si è trattato di un incontro aspro ma vivace ed aperto al dialogo. In apertura, il Direttore Generale della Ram, Luca Amoruso, ha ribadito le difficoltà operative relative all’attuale emergenza sanitaria. «In questi mesi – ha evidenziato Amoruso – la Ram e le ditte operanti all’interno del sito hanno dovuto conciliare le esigenze di lavoro con le disposizioni governative, che hanno imposto un contingentamento delle presenze, per permettere la continuità operativa del nostro servizio essenziale di produzione carburanti. Permettetemi di dire – ha continuato Amoruso – che le misure messe da noi in atto sono state immediate ed efficacì». In più, hanno aggiunto gli Amministratori Delegati, il crollo dei consumi ha determinato pesanti ripercussioni per il settore della raffinazione che sommato ad una contrazione dei margini di raffinazione in Europa, ha costretto tutte le raffinerie, compresa la Ram, a fermare alcune unità produttive. In tale contesto, RAM, come tutte le aziende, ha dovuto avviare una revisione dei processi e degli investimenti che, purtuttavia, prevedono un esborso di 45 milioni di euro, per la maggior parte legati ad interventi ambientali richiesti dall’ AIA rilasciata nel 2018 e che ora, dopo meno di due anni, è di nuovo in discussione per via del Piano Aria della Regione Sicilia. Le parti si sono impegnati a incontrarsi periodicamente per aggiornarsi sugli sviluppi. 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