Crisi alla Raffineria di Milazzo, ambientalisti attaccano: «La Ram non vuole investire per salvaguardare lavoro e salute» 21 Maggio 2020 Cronaca 43 Commenti Peppe Maimone presidente Adasc Anche gli ambientalisti intervengono nello scontro tra gli operai dell’indotto e i vertici della Raffineria di Milazzo a causa dei tagli e dell’impossibilità di ritornare a lavorare dopo l’emergenza covid-19. «I dirigenti della società continuano a tirare in ballo, in modo strumentale, il Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria approvato dalla Regione Siciliana – scrivono Associazione Adasc, Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, Coordinamento Ambientale Milazzo – Valle del Mela, Arci Messina APS, Movimento no inceneritori del Mela – E’ chiara la loro intenzione di non investire per adeguare gli impianti alle migliori tecnologie disponibili che consentirebbero di ridurre l’inquinamento e quindi i rischi sanitari per la popolazione ed i lavoratori». Le associazioni e i comitati ribadiscono «che non è assolutamente vero che le disposizioni del Piano sono inapplicabili, perché fanno riferimento a tecnologie pubblicate in un “elenco” approvato dall’Unione Europea per tutti gli impianti di raffinazione già esistenti (le cosiddette “BAT Conclusions”). Peraltro le altre raffinerie siciliane, nei ricorsi presentati al Tar contro il Piano, quantificano gli investimenti necessari per adeguarsi al Piano in 150-180 milioni di euro (da spalmare fino al 2027), smentendo di fatto la tesi dell’inapplicabilità del Piano». La strategia, secondo gli ambientalisti, è chiara. «La realtà è che le raffinerie vogliono continuare ad inquinare la nostra terra, fare profitti sulla pelle dei siciliani e distruggere il clima, senza fare i necessari investimenti a tutela dei lavoratori, della salute e dell’ambiente. Più volte abbiamo sottolineato l’importanza degli investimenti, anche dal punto di vista occupazionale: infatti più fondi vengono previsti per adeguare gli impianti, più posti di lavoro vengono creati. Sembra che adesso anche i lavoratori comincino a capire la necessità che l’industria non lesini sugli investimenti. Esprimiamo quindi vicinanza ai lavoratori che da stamattina hanno indetto lo sciopero ad oltranza, affinchè l’azienda disponga con estrema urgenza tutti gli investimenti necessari, senza ricorrere più a ricatti, sotterfugi e strumentalizzazioni», sostengono. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 12.135 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT