Da sinistra Floridia, Terranova, FormicaMilazzo, la discarica sulla spiaggia diventa un caso nazionale. Ma l’area era sequestrata da un anno 4 Gennaio 2020 Ambiente 7 Commenti E’ diventato un caso nazionale la discarica abusiva che la mareggiata dei giorni scorsi ha scoperchiato sulla litoranea di Ponente al confine con Barcellona. Risalirebbe agli anni ’60 del secolo scorso e si stima possa essere ampia intorno ai 20 ettari. A prendere posizione anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che, si legge in una nota, «ha inviato immediatamente sul posto per una verifica ispettiva il capo del Reparto Ambientale Marino, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, affiancato dal suo staff, che sta effettuando gli accertamenti del caso». In realtà la discarica era nota da oltre un anno. Come rivela un comunicato della Capitaneria guidata dal comandante Francesco Terranova, infatti, l’area di 8 mila metri quadrati tra la via Torretta e la sponda idrografica di levante del torrente Mela, risultava sequestrata su disposizione della Procura di Barcellona dal gennaio dell’ano scorso. La recente mareggiata ha evidenziato ancora di più la delicata questione ambientale. Ieri il personale militare della Capitaneria di Porto di Milazzo ha eseguito, congiuntamente al Capo del Reparto ambientale del Corpo delle capitanerie di porto, Ammiraglio Aurelio Caligiore inviato sul posto dal Ministro dell’Ambiente, nonché alla presenza della Senatrice Barbara Floridia e del sindaco Giovanni Formica, un sopralluogo sul terrapieno demaniale. «Da quanto è stato accertato anche nel corso del sopralluogo – si legge in una nota della capitaneria – sembrerebbe che il tratto di litorale interessato dal fenomeno sia molto più vasto rispetto a quello in precedenza ipotizzato, anche a causa delle violente mareggiate, estendendosi presumibilmente per un’area stimata in diversi ettari. Sembrerebbe, che si tratti di un ingente interramento di rifiuti urbani, certamente molto risalente nel tempo, presumibilmente anni 60». Sul posto è intervenuta anche la senatrice Barbara Floridia. «Auspico ad ogni modo l’adozione con massima tempestività di ogni provvedimento necessario per contingentare urgentemente ogni propagazione dei rifiuti che possa derivare dal moto ondoso e dall’azione dei venti, innanzitutto, con estrema sollecitudine, bisogna caratterizzare l’area interessata per capire di che estensione si tratta». E conclude: «Oggi mi sono trovata dinanzi ad una vergogna perpetrata per anni in cui, evidentemente, alcun controllo è stato svolto dalle Amministrazioni in carica». La situazione è molto delicata. Naturalmente l’ente comunale non ha i fondi per intervenire a bonificare l’area e un primo intervento dovrebbe essere a carico della Regione Siciliana. Si parla di una bonifica da 10 milioni di euro. L’attenzione del Ministero dell’Ambiente, lascia ben sperare, affinchè la “bomba ambientale” non cada nel dimenticatoio. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 26.088 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT