Il paladino dell’artista Salvo Currò sbarca in Sierra Leone. Al via una raccolta fondi 18 Dicembre 2019 Cronaca Chi ti viene in mente alla parola paladino? Il pensiero corre e va al cavaliere senza macchia e senza paura, poco importa se si chiami Rolando, Eginardo, Astolfo, Orlando, Ferumbras. Il paladino viaggia in lungo ed in largo, difende valori e ideali, contro le ingiustizie o le difficoltà. Proprio da una cittadina ridente della Sicilia come Milazzo, dove è nato e lavora l’artista Salvo Currò, è partito il paladino nato dalla sua matita. L’artista milazzese lo ha spedito in giro per il mondo in un modo del tutto nuovo ed originale. I suoi paladini simpatici e colorati, sono stati donati agli amici in partenza, che lo richiedono per fare il giro del mondo e portare la Sicilia ovunque. La sua invasione di pupi, è ormai virale su tutti i social. Tenuto tra le mani dei viaggiatori, il paladino ha sempre sullo sfondo luoghi, monumenti, chiese, palazzi , giardini, spiagge di ogni angolo della Terra. Finora sono oltre mille gli scatti “di paladino” . E pensare che tutto è nato per caso da uno sketch. Mai si sarebbe potuto prevedere che un successo travolgente , avrebbe visto il pupo siciliano presente in tutti i continenti, non solo nei più sviluppati. Il paladino di Salvo non ha cercato agi, lusso e sfarzo , non ha guardato il colore della pelle degli abitanti dei paesi in cui è arrivato. Ha anzi espresso la volontà di battersi per quelli che sono definiti “ gli abitanti invisibili”, gli emarginati, i più poveri della Terra. Il paladino che si è fermato in Sierra Leone o in Uganda, costituisce un umile ma tenace segno di resistenza rispetto alla logica della rassegnazione e del peggio. Non si abbatte, anzi dà forza ai bambini dimenticati. Non da tutti per fortuna. Il paladino in Africa ha avuto l’onore di conoscere Maria Teresa Nardello, professoressa italiana che ha deciso di vivere in Sierra Leone dopo la guerra civile e fondare una scuola cattolica, la St. Catherine che attualmente dirige . Questa donna colta, buona e forte, ha raccolto dalla strada i ragazzi di Freetown ,mutilati e poveri che attualmente sono 250. Ha dato loro il riparo “ dell’istruzione”, li ha accolti nella scuola che dirige , ed ha visto in Salvo non solo l’artista apprezzato da tutti, ma una “musa ispiratrice” che ha gettato un ponte ideale tra l’Africa e l’Italia. Salvo Currò ha fatto arrivare i suoi paladini nel continente nero, ha dato ma ha ricevuto in egual misura. Si è arricchito umanamente , ha realizzato persino il sogno di Alì un ragazzo sordomuto che mai aveva disegnato ed adesso ha tratto ispirazione dai suoi pupi e dai suoi pesci , anche se Alì non ha mai visto il mare. Nella scuola St. Catherine di Freetown ci sono anche adulti che hanno realizzato delle gare, creato squadre, soprannominandone una “Salvo Currò House”. Hanno anche intitolato a Salvo un’aula della scuola. Il suo paladino è divenuto simbolo di forza e gratitudine che spinge i ragazzi della Sierra Leone a non arrendersi, ad andare avanti nella vita, a non considerarsi vinti, sconfitti dalla vita stessa, (concetto di verghiana memoria ). Per questi studenti africani l’artista Salvo Currò sta cercando di vendere quadri, a scopo benefico, coinvolgendo varie associazioni che hanno raccolto fondi per questa nobile causa, ma servono ancora tanti benefattori che abbraccino la solidarietà . Se il paladino di Salvo ha deciso di prolungare la sua sosta in Africa, se è riuscito a regalare tanti sorrisi, se ha gioito e pianto, se è stato coccolato tra le mani di bimbi sempre ordinati, decorosi e felici nonostante una vita, che a loro non ha riservato il meglio, ci sarà un motivo. Ma con la modestia che lo contraddistingue, Salvo Currò ribadisce che non ha fatto nulla di straordinario, definendosi un granellino che si muove tra la sabbia dell’indifferenza . Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.370 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT