Come si fa a smentire una notizia mai pubblicata e mai diffusa tramite i propri social? Non lo sappiamo, non ci era mai successo. Andreotti diceva che una smentita è una notizia data due volte, dopo avere riflettuto, però, abbiamo ritenuto opportuno scrivere queste righe e spiegare cosa è successo. Nel rispetto delle persone interessate e – in seconda battuta – per tutelare anche il buon nome di questa testata, primaria fonte di informazione del comprensorio di Milazzo, ma poco conosciuta a Barcellona.

Ieri si è diffusa la notizia della morte di un politico di spicco barcellonese apprezzato e ben voluto anche a livello provinciale per le cariche svolte nel corso della sua carriera. Non ci occupiamo della cronaca di Barcellona che lasciamo volentieri ai bravi colleghi di 24 Live e a qualche esperto di perizie assicurative, ma essendo ben voluto anche a Milazzo abbiamo deciso di verificare l’indiscrezione.

Mentre ne verificavamo l’attendibilità, come si fa in questi casi, si comincia a scrivere il cosiddetto “coccodrillo” in cui si comunica la notizia del decesso e si traccia brevemente la biografia. Fortunatamente la notizia non è stata confermata, così il pezzo è rimasto nella sezione “privata” del sistema wordpress che governa il nostro sito.

All’alba di oggi, non si sa per quale cortocircuito informatico, canale news di google figurava il titolo e la foto con le prime due righe dell’articolo mai pubblicato e diffuso da Oggi Milazzo. Un tam tam ha cominciato a far girare questo screenshot – facendo credere che noi avessimo pubblicato la notizia e che si trattasse di un link con un articolo vero – fino a finire su alcuni gruppi facebook nei quali si è cominciato a esprimere commenti poco lusinghieri su questo giornale e coloro che ci lavorano. Critiche meritate se avessimo diffuso la notizia falsa: ma così non è stato.

Oggi Milazzo, nonostante si occupi di una piccolo comprensorio, risulta tra le dieci testate più lette della provincia ed è redatto quotidianamente da giornalisti professionisti. Di errori e sviste, come d’altronde succede un pò a tutti coloro che fanno informazione con i ritmi dell’online, in otto anni di vita, ne abbiamo collezionate, ma quello di dare la notizia di una falsa morte, proprio no.