Angelo Maimone e Maurizio Capone (FOTO OGGI MILAZZO)

Nonostante le polemiche sulla qualità e l’igiene delle bancarelle sul lungomare Garibaldi, la festa del patrono si conferma appuntamento di richiamo specialmente per i cittadini del comprensorio (molti milazzesi ormai la disertano a causa del caos e l’assenza di appeal). La serata di sabato, quella dedicata all’artista, ha registrato un bagno di folla, in tanti non voluto perdere lo show di Paolo Ruffini e della band “I Vano a motore”. Una formula nuova quella scelta dall’assessorato comunale al turismo e dalla Pro Loco che a differenza degli anni passati, hanno puntato su una performance artistica non fatta solo di musica, ma anche di cabaret. 

A dare segni di stanchezza è la “formula” delle bancarelle che occupano per quattro giorni tutto il lungomare con una emergenza igienico sanitaria che è ormai sotto gli occhi di tutti. Anche quest’anno, infatti,  la stragrande maggioranza degli ambulanti ha dormito nei furgoni o nelle sedie a sdraio dietro ai banconi.

Ambulante alla festa di Santo Stefano 2019 (FOTO OGGI MILAZZO)

Eppure c’è chi aveva tentato di svecchiare la festa con un progetto tutto nuovo che, come tante cose in questa legislatura, cadute nel vuoto.

L’obiettivo era quello di “privatizzarla”, affidandone la gestione ad una associazione o a una proloco tramite una manifestazione d’interesse. Nessun business: l’intento è quello di dare una identità alla proposta commerciale attualmente indiscriminata. Concepita da ambulanti fermi – sia nell’offerta che nell’approccio – al secolo scorso. L’idea di base è quella di selezionare numericamente e qualitativamente le proposte. Nel 2016 la Proloco Milae presieduta da Angelo Maimone aveva presentato al sindaco Giovanni Formica una idea di organizzazione 2.0 che si sposi meglio al nuovo millennio.  L’idea – avevano spiegato ad Oggi Milazzo Maimone e il vice presidente del consiglio Maurizio Capone – è quella di individuare un numero massimo di bancarelle, selezionandone il genere in base alle categorie merceologiche e innalzandone il costo degli stand. Dovranno essere tutti uguali e curati. Il ricavato finanzierà le spese di gestione e il cartellone ricreativo con cantanti di maggiore richiamo o più serate».

Il progetto di Proloco Milae prevedeva di coinvolgere artigiani locali che propongano pezzi fatti a mano o comunque di qualità e del food che abbia ottenuto certificazioni di qualità: dai vini come il Mamertino, alle cipolle di Giarratana o al cioccolato di Modica o alle birre artigianali sempre più numerose. «Nessuno ha intenzione di chiudere le porte ai venditori di dolciumi, torroni e della tradizionale calia – sottolineava Maurizio Capone – ma è assurdo pensare di ospitarne quindici, uno accanto all’altro, o di far proporre agli abusivi oggetti di qualità infima o addirittura presumibilmente contraffatta».

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parole parole parole
parole parole parole
5 anni fa

la festa fa ca_g_a_re! l’unica cosa giusta è che i milazzesi (non quelli della piana) disertano sempre di più questa accozzaglia di gente e venditori da mercato rionale..paolo ruffini inguardabile (fa schifo già in tv figuriamoci a fare il comico, dato che non lo è). Sarebbe bella una festa con soli presidi slow food e birre/prodotti artigianali (anche con la partecipazione dei locali di milazzo.

Candida
Candida
5 anni fa

Le elezioni del 2020 ed iniziano a ruffianarsi … politica 0.1 (zero punto uno)hanno avuto la possibilità di stare al governo e non sono stati capaci di nulla …. ora si strofinano …

Candida
Candida
5 anni fa

Le elezioni si avvicinano e i politici fanno tutti i ruffiani …

Davide
Davide
5 anni fa

A parte un commento scandaloso pieno zeppo di abbreviazioni, illeggibile! non ho notato una diversificazione di contenuti ed offerte rispetto alle passate edizioni. Una festa patronale che, a parte la processione, risulta sempre uguale: stessa formula, stesse bancarelle, stesse problematiche. Ci vorrebbe più selezione e qualità, meno “kitsch” e più “buon gusto”. Il Santo patrono ringrazierà!

Osservatore
Osservatore
5 anni fa

Nell’articolo si parla “di bagno di folla del sabato”. Personalmente a mia memoria quest’anno si è registrato il minor numero di presenze in Marina Garibaldi di sempre. Si poteva passeggiare comodamente quasi come una domenica normale. Paolo Ruffini completamente inappropriato per una festa di piazza. Sconosciuto alla massa e che voleva far ridere prendendo in giro i chiamati sul palco, penoso !!!