Mondadori Messina, oggi Agata Bazzi presenta il suo “La luce è là” con Eleonora Iannelli 14 Giugno 2019 Nei Dintorni MESSINA. Un libro che narra la storia di una famiglia di origine tedesca ed ebraica, trapiantata a Palermo a fine Ottocento, protagonista di una gloriosa scalata economica e sociale al tempo della Belle Epoque, ma poi vittima della crisi, del tracollo finanziario, degli orrori della guerra e delle leggi razziali. Una saga familiare, ben ricostruita e raccontata in punta di penna, con una galleria di personaggi, soprattutto femminili, che rimangono scolpiti, per coraggio, intraprendenza, nobiltà d’animo, per lo spirito di sopravvivenza e l’eroica dignità davanti alla sconfitta e alla fine di un sogno. “La luce è là” il romanzo di Agata Bazzi edito da Mondadori verrà presentato OGGI, venerdì 14 giugno, alla Mondadori Bookstore di Messina, alle 18, dalla giornalista e scrittrice Eleonora Iannnelli. «Questa libro – dice Eelonora Iannelli – è davvero appassionante, coinvolgente, scorrevole. Il valore aggiunto è che l’autrice regala ai suoi lettori anche un pezzo del suo cuore e dell’intima memoria familiare, perchè degli Ahrens – tassello importante di storia siciliana – lei è discendente». “La luce è là” è il romanzo d’esordio per l’architetto ed ex assessore comunale di Palermo, Agata Bazzi, che stupisce e promette molto bene. LA TRAMA. La famiglia Ahrens è protagonista di una stagione magnifica nella storia di Palermo: la “Palermo felicissima” del primo Novecento. Albert, il patriarca arrivato nel 1875 dalla Germania, diventa un entusiasta imprenditore di successo e sposa Johanna Benjamin, che sarà la madre dei suoi otto figli. Fra campagna e città fa costruire una superba villa sulla cui facciata spicca la scritta lik dör (“La luce è là”), e sono anni di prosperità, di successo, di unità. Seguono in sequenza eventi che intaccano la serenità della famiglia: il terremoto di Messina, la Prima guerra mondiale, la morte dei due figli maschi, e infine le leggi razziali che restituiscono gli Ahrens alla loro identità ebraica. Lo sfacelo economico conduce a un declino che non impedisce a Marta, Vera, Berta e Margherita di portare innanzi la “luce” dei valori che hanno sempre ispirato la famiglia: coraggio, dignità, rigore, speranza. La fusione fra storie individuali e Storia movimenta il quadro di una saga che lascia al centro almeno tre figure femminili memorabili: Johanna, intrepida e saggia costruttrice di fortune accanto al marito; Marta, afflitta da una severa sordità che non le impedisce di “sentire” dove va il mondo e di governare gli affari; Vera, ispirata dalla determinazione che era stata del padre. Una saga famigliare maestosa. Una Palermo “tedesca”. Una città operosa e prospera che il tempo ha quasi cancellato. Un coro femminile che non si dimentica. Agata Bazzi è una discendente della famiglia Ahrens: questa storia è ispirata dal ritrovamento di un diario e dai racconti ascoltati. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 1.776 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT