Territorio e tradizioni, a Santa Lucia del Mela c’è u’ catalettu 25 Marzo 2019 Attualità Santa Lucia del Mela è famosa anche perchè si festeggia uno dei Carnevali più singolari della Sicilia, in cui il protagonista è u’ catalettu, ovvero la barella su cui un tempo venivano trasportati i malati, i moribondi e perfino le bare. Nella piccola cittadina si è celebrata la morte simbolica del Carnevale con tanto di corteo funebre e di prefiche (cianci mottu), quei canti di elogio al defunto, che sono accompagnati da pianti, urla e gesti di disperazione. Al termine del funerale, al suono mesto di cento rintocchi del “campanazzu” della Chiesa Madre, il Carnevale, rappresentato da un fantoccio, è stato messo al rogo nella piazza principale del paese, per simboleggiare la fine della festa e l’inizio della Quaresima. Il finto funerale del Carnevale, con i portantini vestiti da “babbaluci” incappucciati, è andato in scena dopo che lo stesso muore soffocato, con una fraviola di ricotta in bocca, al termine di un singolare processo che l’ha visto accusato di golosità ed ingordigia. Altro elemento di grande unicità e segno di riconoscimento per il Carnevale luciese è stata sempre la sfilata allegorica in moto ape. Si tratta dei classici mezzi di trasporto delle stradine siciliane completamente trasformati in fantasiosi carri grotteschi. È importante sottolineare che nessuna creazione artistica presente durante la sfilata è stata opera di professionisti, ma solo della grande creatività e voglia di mettersi in gioco dei cittadini luciesi. Nell’ultimo giorno di festa è stato assegnato un “piccolo trofeo” alla moto ape più bella e originale tra le sette in concorso. La sfilata è stata corredata da sagre di prodotti tipici, balli in piazza con dj set e numerosi concerti. L’organizzazione è stata curata dall’Associazione Turistico Culturale “Blog del Mela”, con il patrocinio del Comune e la partecipazione di tanti ospiti tra cui il “Piccolo Teatro”, la band “La Coppola Nera”, i dj Peppe Scionty con Peppe Ordile e Steno P e i musicisti della Banda Randisi (scherzosamente prestati alla Funeral Marching Band). Protagonisti assoluti sono statii fanciulli del paese, impegnati in un laboratorio creativo con materiali di riciclo e i “ragazzi speciali” dell’Oratorio di Olivarella, che hanno realizzato il pupazzo di Re Carnevale, mascotte dell’evento. Santa Lucia del Mela non ha bisogno di particolari motivi per essere visitata, ma il suo Carnevale è certamente un’ottima occasione per recarsi nello splendido borgo messinese, fra mari e monti, accogliente e ospitale in ogni periodo dell’anno. MARTA PULITO I A Turismo Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 1.577 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT