ISTITUTO LEONARDO DA VINCI. Ogni anno la storia si ripete: i servizi di assistenza ai disabili vengono sospesi o subiscono dei ritardi inaccettabili che costringono tanti ragazzi e le loro famiglie a sopportare forti disagi. Ma….l’istruzione, non era un diritto? Fin dal 1948, la nostra Costituzione sancisce l’eguaglianza e il diritto allo studio, regolati dagli articoli 9 e 34, mentre l’art. 26 della legge quadro 104/92 disciplina in materia di mobilità e trasporti collettivi riservati ai disabili. Bellissimi principi, importanti, che non sempre vengono applicati e ancor meno difesi. Infatti, contrariamente a quanto stabilito dalla legge, dall’11 febbraio 2019 nel territorio del nostro Comune, sono stati negati agli alunni diversamente abili questi diritti imprescindibili, in seguito alla cessazione del contratto che legava le scuole della Città Metropolitana di Messina alle cooperative responsabili del trasporto e dell’assistenza sociosanitaria.

Il risultato è che molti nostri compagni speciali non possono andare a scuola, non possono seguire le lezioni, oppure, se sono presenti, magari perché accompagnati dai genitori, non possono neppure andare in bagno; “non possono”, due parole che chiudono le porte dell’istruzione.

Perché parlare tanto di inclusione quando la realtà che ci circonda ci fa vivere solo una discriminazione? Dov’è la tutela dei loro diritti?

La conseguenza della mancanza di questi importanti supporti si traduce in gravi disagi per i “senza diritti”, impossibilitati a raggiungere la propria sede scolastica, e per i loro genitori. Questi ultimi, infatti, oltre a combattere già con una quotidianità non semplice, accompagnano e assistono per l’intera durata delle lezioni i propri figli, per dar loro la possibilità di apprendere e interagire con i coetanei; si tratta di persone forti e coraggiose, che meritano grande rispetto e attenzione.

E’ necessario dare voce a chi merita tutto l’appoggio, il sostegno e la considerazione per un diritto che dovrebbe essere inviolabile e che viene calpestato da chi, in questi ragazzi, vede solo un tornaconto, aiutato da una burocrazia indolente che, anziché semplificare l’iter di assegnazione dei contratti per il servizio Aipt, preferisce passare attraverso intermediari.

Noi studenti dell’ITET “Leonardo da Vinci”, da sempre attenti ai problemi della diversabilità, abbiamo voluto raccogliere la voce dei compagni delle classi “mutilate” della preziosa presenza dei ragazzi speciali. Da più di tre settimane, C. I. , alunno della classe V A SIA, non può venire a scuola perché non ha il trasporto. Secondo Francesca e Antonio, della II AFM, «venire a scuola è un diritto, perché come noi abbiamo la possibilità e libertà di farlo, anche a loro spetta questo diritto… stare qui e vedere le difficoltà di tuo figlio non è semplice… scuola è stare in classe con gli amici e lasciare fuori i nostri problemi, essere più leggeri… l’unica cosa che si vuole è essere normali».

I ragazzi della VA SIA vogliono rivedere presto il loro compagno, e ci tengono a esprimere il loro punto di vista attraverso dei chiari messaggi rivolti alle istituzioni coinvolte.

Arianna: «Quando ci divertiamo un’ora dura un secondo, mentre quando ci annoiamo il tempo sembra non passare mai. Per il nostro compagno il divertimento è venire tutti i giorni a scuola, studiare e scherzare con noi e con i professori. Lo rivogliamo al più presto in classe!»

Francesca: «I ragazzi diversamente abili hanno il diritto di integrarsi con altre persone e di andare a scuola, non si può vietare l’istruzione e la gioia di stare insieme agli altri»

Stefano: «L’istruzione è un nostro diritto e, in quanto tale, noi studenti dobbiamo protestare affinché tutti abbiano questa possibilità. Bisogna trovare al più presto una soluzione per questi ragazzi che sono impossibilitati a fare altro e vorrebbero riprendere a svolgere le normali attività quotidiane». 

 Significative sono le parole di Salvo, uno dei ragazzi speciali che colorano e arricchiscono le giornate dell’Itet “Leonardo Da Vinci” di Milazzo, che ha dato voce ai compagni impossibilitati ad esprimersi e a frequentare le lezioni. In riferimento alla situazione che stiamo vivendo «… il problema si risolve con molto coraggio, facendo valere il proprio pensiero per l’assenza del diritto e la negazione… Si tratta di barriere architettoniche, mentali e istituzionali, che si possono abbattere allargando gli orizzonti e dando voce a chi in questo momento non può…. Presente è la prima cosa che diciamo quando entriamo in classe. Questi ragazzi vogliono, attraverso il loro modo di esprimersi, far valere i loro diritti… Non è giusta questa situazione, perché nega loro un diritto fondamentale, non solo la libertà di esprimersi, ma anche la libertà di godersi la loro età».

Speriamo che le istituzioni interpellate possano dare un riscontro alle nostre segnalazioni, in modo da poter riabbracciare presto i compagni speciali che arricchiscono ogni giorno, con la loro presenza, le classi della nostra bellissima scuola.

Arianna Vicentino VA SIA, Salvatore Di Bella II A FM