Ingresso della raffineria di MilazzoIl Ministero dell’Ambiente riapre la procedura di rilascio dell’Aia della Raffineria di Milazzo: è tutto da rifare 21 Febbraio 2019 Ambiente 13 Commenti Barbara Floridia A rischio l’Autorizzazione integrata ambientale della Raffineria di Milazzo. Il Ministero dell’Ambiente ha disposto la riapertura “parziale” del procedimento di rilascio della cosiddetta Aia, accogliendo, di fatto, anche le perplessità dei comitati ambientalisti e dei deputati del Movimento cinquestelle del territorio. In particolare dovranno essere riesaminati alcuni aspetti importantissimi: la salute dei cittadini e la tutela del territorio e in particolare la salubrità dell’aria. Tutto scaturisce dalla successiva approvazione del Piano regionale della qualità dell’aria approvato dalla giunta Musumeci nel Luglio 2018 e che riduce sensibilmente i livelli di emissioni industriali ai fini di una migliore qualità dell’aria. A risentirne saranno tutte le Aia degli insediamenti industriali dell’isola che dovranno adeguarsi. A comunicare la notizia è stata la senatrice Barbara Floriodia con un video messaggio su facebook: «E’ un piccolo risultato ma anche una grande soddisfazione. Vogliamo che le aziende possano lavorare ma nel rispetto del territorio e di chi ci vive». GUARDA IL VIDEO: CLICCA QUI Ma le brutte notizie provengono anche dal Tribunale di Barcellona. Secondo quanto riferito da un nota stampa del Cad sociale Milazzo, il Gup del Tribunale di Barcellona Fabio Gugliotta, con provvedimento del 19 febbraio ha ordinato al Pubblico Ministero di esercitare l’azione penale (cosiddetta “imputazione coatta”) nei confronti di Piero Maugeri, direttore generale della Raffineria di Milazzo per il reato di lesioni personali colpose ex art. 590 c.p., limitatamente a tutte le persone che – in occasione dell’evento dell’incendio del serbatoio TK-513 del 27 settembre 2014 e giorni successivi, in ragione dello stato di intossicazione da fumi – abbiano riportato lesioni documentate da certificazione sanitaria ed abbiano sporto tempestiva querela. «Ancora una volta, nonostante la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Barcellona e soprattutto grazie all’opposizione delle persone offese, molte delle quali difese dall’avvocato Antonio Giardina, il GUP ha ordinato l’imputazione coatta e, dunque, l’esercizio dell’azione penale nei confronti dell’imputato», si legge nella nota stampa. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 9.853 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT