San Pier Niceto, venticinque ragazzi studiano come diventare mastri bottai 6 Gennaio 2019 Nei Dintorni SAN PIER NICETO. E dopo i mastri bottai si pensa alle ricamatrici. «Visto il successo ottenuto nella prima fase di questo progetto che ha riguardato l’antico mestiere del mastro bottaio adesso ci piacerebbe – confessa Peppe Maimone – poter inserire anche le ricamatrici in modo da coinvolgere più donne». Alla prima scuola di mastri bottai di San Pier Niceto si sono iscritti venticinque i ragazzi che nell’ultima settimana di dicembre hanno frequentato la fase di avviamento dell’iniziativa. Il progetto incentrato proprio sul lavoro dei Mastri Bottai è stato curato dall’assessore Francesco Certo e dall’esperto Peppe Maimone con il supporto di Salvo Presti e Giovanni Mangano ed in questa prima fase è andata avanti grazie allo svolgimento di due seminari che si sono svolti nell’ultima settimana di dicembre. Ora si attendono le nuove direttive per passare alla fase successiva. Durante il primo seminario “Laboratoriale” portato avanti in collaborazione con il museo “Ican” di Milazzo è stato possibile conoscere tutti gli antichi utensili utilizzati dai bottai. A spiegarli uno per uno è stato don Salvatore Abbriano accompagnato dallo storico Massimo Tricamo durante la visita la museo Ican dove sono custoditi molti dei suoi attrezzi personali. Al seminario didattico, invece, dove hanno preso parte anche molti residenti, ad incuriosire è stata la spiegazione delle varie fasi di lavorazione meccanica e manuale delle botti e anche cosa bisogna fare durante la stagione del vino con gli interventi di manutenzione. Il mastro bottaio è un mestiere fino ad oggi tramandato da padre in figlio che adesso ritorna grazie a un importante finanziamento arrivato al Comune di San Pier Niceto dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. L’iniziativa, rivolta soprattutto ai giovani, punta alla valorizzazione dell’antico mestiere e delle tradizioni ed entra nel vivo con due nuovi appuntamenti. «Siamo soddisfatti – ha dichiarato il sindaco Luigi Calderone – questo è un progetto che ha anche lo scopo di valorizzare l’aspetto occupazionale dei vecchi mestieri. E crediamo di esserci riusciti. Hanno partecipato molti giovani e tutti interessatissimi. Nel corso degli incontri sono state veramente tante le domande che sono state poste agli esperti». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.463 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT