Il ministro Costa in una grafica diffusa sulle pagine degli attivisti del M5SDiffida del Ministero dell’Ambiente alla Raffineria di Milazzo, ecco tutta la verità 9 Dicembre 2018 Ambiente 5 Commenti Al centro di tutto c’è una diffida inviata lo scorso ottobre dal Ministero dell’Ambiente alla Raffineria di Milazzo. Una lettera che non ha letto nessuno ma di cui tutti parlano (e scrivono). Alcuni, addirittura, hanno affermato che il Ministero dell’Ambiente «ha revocato l’Autorizzazione integrata ambientale». Altri hanno dato per scontato che la Raffineria non avrebbe ottemperato alla nuova Aia rilasciata qualche mese fa all’azienda petrolifera o che avrebbe diffidato la Ram per emissioni oltre i limiti consentiti. SCONTRO SOCIAL. Senza dimenticare lo scontro social tra il sindaco Giovanni Formica e la senatrice Barbara Floridia sul post del ministro Sergio Costa che confonde Milazzo con Pace del Mela attribuendo la via delle parrucche (si riferisce ad una zona con un’alta percentuale di donne malate di tumore) alla città del Capo e non al centro della valle del Mela. Lo stesso Costa, addirittura, scrive che la diffida sarebbe stata inviata «per il mancato rispetto delle prescrizioni dell’Aia». LA NOTA. Ma come stanno realmente le cose? Tutta la polemica parte da una nota – la stessa citata nel post dal Ministro e da un intervento al Senato in replica ad una interrogazione di Floridia – inviata all’indirizzo della Ram. Una lettera i cui contenuti non sono stati resi noti ma che Oggi Milazzo è in grado di rivelare. Serbatoi della raffineria di Milazzo alle porte di San Filippo del Mela (FOTO OGGI MILAZZO) LO SVERSAMENTO. Anche se nell’oggetto si fa un riferimento all’Aia – quella vecchia del 2011 – in realtà c’entra poco. Al centro di tutto c’è una visita ispettiva dell’Ispra (e il relativo rapporto) fatta poche ore dopo lo sversamento di idrocarburi avvenuto il 7 marzo scorso dal serbatoio Tk 506 (se il ministro sbaglia il nome dei comuni, il ministero confonde le date visto che scrive erroneamente il 7 aprile). IL CRONOPROGRAMMA. In sostanza il Ministero chiede notizie – diffidando la società a rispondere entro 60 giorni – sulle azioni svolte per accertare le cause dello sversamento, chiede di svolgere verifiche per individuare le criticità sulle tenute del parco serbatoi e maggiore celerità nella realizzazione dei doppi fondi dei serbatoi (l’Aia ne prevede almeno quattro l’anno) con la presentazione di un piano dettagliato e i criteri di scelta. IL SEQUESTRO. La risposta della Ram sarebbe già stata inviata. Fra l’altro si sottolinea che il serbatoio rimane sotto sequestro della Procura di Barcellona, dunque, non si è potuto effettuare verifiche più approfondite anche per l’impossibilità di accedere all’area. Costa ha anche azzerato la Commissione Via Vas e revocato anche la Commissione Aia:«La ricostruiremo inserendo dentro anche esperti sanitari. Non dovrà più esserci, in nessuna parte d’Italia, una “via delle parrucche», ha sentenziato. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 8.704 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT