Su iniziativa dell’assessorato ai Beni Culturali, sabato 3 novembre, alle 11, nell’aula consiliare verrà presentato “Milazzo negli anni della Grande Guerra“, un libro di Girolamo Fuduli (Lombardo Edizioni). Un appuntamento culturale alla vigilia del 4 novembre, Giornata delle Forze Armate che intende celebrare i giovani milazzesi caduti durante i conflitti della Prima Guerra Mondiale di cui ricorre il Centenario. Dopo i saluti del sindaco Giovanni Formica, interverranno l’assessore Salvo Presti, l’autore e il professor Bartolo Cannistrá.

«Questa pubblicazione – afferma l’assessore Presti – chiude un ciclo di manifestazioni che l’assessorato ha voluto dedicare a questa importante ricorrenza. Abbiamo celebrato Luigi Rizzo lo scorso 8 ottobre con lo straordinario evento realizzato insieme alla Marina Militare italiana. Adesso, grazie alla passione e all’impegno profuso dal nostro concittadino Fuduli, abbiamo l’opportunità, in particolare per le tante famiglie locali, di poter onorare la memoria di questi figli milazzesi scomparsi al fronte durante una pagina di storia dolorosa per l’ Italia. Per questa ragione rivolgo l’invito a tutta la Città e alle famiglie milazzesi che hanno un parente caduto in quell’occasione, ad essere presenti per omaggiare, col ricordo affidato alle pagine di Girolamo Fuduli, il sacrificio di quei giovani eroi inconsapevoli».

IL LIBRO. Gli studiosi locali non si sono spesi molto nel cercare di ricostruire la temperie che aleggiava nella nostra città prima e durante il conflitto, necessariamente bisogna attingere a fonti primarie quali la stampa locale, le lettere private, le epigrafi cimiteriali, i reperti fotografici e i documenti d’archivio. Purtroppo “L’Avvenire di Milazzo”, l’unico giornale che dava spazio agli avvenimenti più significativi della nostra città fu fondato il 22 ottobre 1916, quindi le notizie antecedenti tale data sono piuttosto limitate, assai frammentarie e di non facile reperimento. Tuttavia non si è lontani dal vero nel ritenere che in un primo momento anche la nostra comunità, come del resto quella nazionale, fu orientata a sostenere una neutralità subordinata alla realizzazione delle antiche aspirazioni risorgimentali, ma poi non ebbe il coraggio di opporsi alle pressanti richieste dei baldanzosi e vociferanti interventisti appoggiate dalla stampa, da una martellante propaganda e dal suadente fascino che Gabriele D’Annunzio esercitava sulle folle. “Appiccate il fuoco! Siate gli incendiari intrepidi della grande Patria!” gridava agli studenti.

Un importante lavoro di ricerca è stato eseguito nell’archivio di Stato di Messina e negli uffici anagrafici del comune di Milazzo per individuare il nome dei nostri concittadini nati nel 1899 (i ragazzi del ’99). Precettati non ancora diciottenni, rapidamente istruiti, furono inquadrati in battaglioni di milizia territoriale. I primi ragazzi nati nel 1899 vennero inviati al fronte nel novembre del 1917 dopo l’infausta sconfitta di Caporetto, contribuendo generosamente al buon esito della guerra… «Salvarono la patria, ma persero la gioventù».