Un momento dell'incontroIstituto “Da Vinci”, lo scrittore Raniero La Valle incontra gli studenti per parlare di migrazione 27 Ottobre 2018 Cultura e societa' “Che la libertà rinasca dal mare”, questo il titolo della conferenza che si è svolta mercoledì 24 ottobre nell’Aula Magna dell’Itet “Leonardo Da Vinci”, durante la quale Raniero La Valle, giornalista, scrittore e fine intellettuale, ha incontrato gli studenti delle classi quarte e i rappresentanti delle classi quinte. Nell’introduzione, la dirigente scolastica Stefania Scolaro ha sottolineato come la scuola debba offrire agli studenti continue occasioni di riflessione sui grandi temi dei tempi che stiamo vivendo, per una crescita culturale ed umana consapevole e partecipata. Raniero La Valle, già giornalista della Rai, inviato di guerra in Vietnam, Cambogia, Palestina e America Latina, più volte parlamentare eletto sia alla Camera che al Senato, è da sempre impegnato a favore dei popoli oppressi e dei valori democratici. Nei suoi numerosi libri tratta temi riguardanti le grandi sfide del mondo, sempre volto al rilancio della partecipazione politica e dei valori fondanti della Costituzione. Cattolico, ha scritto numerosi libri sulla Chiesa del dopo Concilio e segue con attenzione i cambiamenti che il Papa sta cercando di attuare per la rinascita di una nuova coscienza cristiana. Il La Valle è autore fra l’altro di un libro sul Papa dal titolo “Chi sono io, Francesco?” “Testimone del vecchio millennio”, come egli stesso si è definito, partendo dal tema della migrazione, La Valle ha fatto una disamina degli scenari e delle sfide più scottanti con cui il mondo oggi si sta confrontando. Si tratta di sfide epocali che vanno dagli esodi di portata biblica, alle guerre, al gravissimo problema ambientale. Toccanti le parole dell’intellettuale quando dice ““Oggi siamo giunti al varco di un’umanità spezzata; e mai la sua carne è stata più frantumata e lacerata come da quando celebriamo la libertà della globalizzazione. Si tratta della libertà per cui tutto può andare dappertutto; ma questa libertà di muoversi per tutti i luoghi e in tutte le direzioni, l’abbiamo istituita e riservata solo alle cose: al capitale, alle merci, alle fabbriche depurate dagli operai, alle manifatture, ai servizi, ai call center, ma non l’abbiamo data alle persone. In questa sua attuale forma economica e finanziaria la globalizzazione non può realizzarsi che in forza di un capitalismo integrale, di quel neoliberismo ignaro delle persone e dei corpi che in un altro universo di valori viene chiamato “globalizzazione dell’indifferenza”. L’obiettivo sempre vivo in La Valle è proprio quello di ricomporre questa umanità spezzata, e lo si evince quando ai nostri ragazzi assicura ed auspica che “verrà perciò il tempo dell’umanità condivisa. Il compito più grande, il vero cambiamento non solo per l’Italia, ma per l’Europa e per il mondo, è di portare all’unità la carne spezzata delle nostre storie divise, mediante culture e politiche di condivisione, estendendo alle persone la libertà di muoversi e di stabilirsi che abbiamo dato alle cose. Per questo lo slogan “Prima l’America”, o uno che fosse “Prima i bianchi”, ma anche, quello oggi più in auge, “Prima i cittadini”, sono contro il nuovo traguardo dell’umano. Perché siamo tutti di colore, e siamo tutti stranieri. Infatti se siamo cittadini per noi, siamo stranieri per gli altri, e perciò ognuno è all’altro straniero, e di conseguenza nessuno è straniero. Certo non è per oggi raggiungere questo traguardo, ma a partire dal nuovo globalismo di oggi, questo è il cammino che soprattutto voi giovani leve, dovete iniziare, su questo vanno giudicati ogni cambiamento e promessa di cambiamento.” E dopo questo momento di riflessione non possiamo che auspicarci che tutto ciò possa realizzarsi. Grazie Raniero Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.455 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT