Pino Foti

Il sindacalista Pino Foti, segretario generale Filctem Cgil Messina, ritorna sulla polemica scatenata dopo le sue parole con cui metteva in dubbio gli investimenti della Raffineria di Milazzo per il futuro e lamentava la bocciatura dell’impianto di termovalorizzatore A2A di San Filippo del Mela. Intervento smentito venerdì scorso dal capo del Personale Luca Franceschini durante il congressso provinciale della Cgil Messina e oggetto di accusa da parte di un comitato ambientalista della Valle del Mela che da sempre si batte contro la realizzazione di  un inceneritore (LEGGI QUI).

Ecco il testo integrale della nota inviata ad Oggi Milazzo da Pino Foti in risposta all’articolo dal titolo Raffineria di Milazzo, nel prossimo quadriennio 500 milioni di euro di investimenti:

Nessuna confusione con la “grande fermata del 2015”, gli investimenti annunciati nel quinquennio (425 mln) sono andati sensibilmente riducendosi negli ultimi anni, ed a conti fatti sono mancati almeno 100 mln. Chiedetelo alle aziende e soprattutto ai lavoratori che sono rimasti fuori dai cancelli in questi anni. E’ stato un capriccio di Franceschini? Certo che no.

Il settore – al contrario di chi pensa che l’occupazione sia una cosa scontata, su cui si possa anche filosofeggiare – risente istantaneamente delle variazioni di mercato. E cambiamenti in quel mercato non si può dire che non ce ne siano stati, così come pure le polemiche e gli ostacoli creati per ritardare o addirittura non far spendere i soldi che per salute, sicurezza ed ambiente gli azionisti di Ram avevano messo in bilancio. Quel mercato è interessato da mutamenti importanti che, lo si voglia o meno, peseranno su impianti e occupazione negli anni a venire, decedendo pertanto il benessere o la povertà del territorio.

Se adesso Ram annuncia 500 milioni di investimento non possiamo quindi che essere soddisfatti, ma i dubbi che abbiamo già espresso permangono purtroppo motivatamente e tutti. Certo il giudizio sull’apparato industriale di Milazzo poggia sproporzionatamente su RAM, ma fuori da quel perimetro, oltre ai centri commerciali, è rimasto ben poco. Ed i termovalorizzatori daranno pure una occupazione inferiore ad una centrale termoelettrica, ma un altro progetto, che ha ottenuto il rilascio di tutte le autorizzazioni dagli organi di controllo soprattutto ambientale, ed un’altra azienda pronta ad investire non c’è. Ed il paragone tra cosa occupa di più o di meno mi appare surreale. Senza aggiungere che quel progetto, e nient’altro dunque, era il volano su cui poggiano tutti gli altri progetti di smaltimento e riciclo, su cui l’ambientalismo da salotto si è sbizzarrito anche ad esprimere giudizi, quasi che fossero loro alla fine a decidere quanto investire, dove, ed addirittura cosa produrre.

Le aziende invece, e non da adesso, decidono solo sulla base di convenienze e profitti. E le prescrizioni di RAM non portano lavoro, ma mettono l’impianto fuori mercato. Esse non sono state affatto “mandate a monte”, e come tutti sanno entreranno o meno in vigore sulla base dei risultati degli studi che saranno effettuati. Se i fiumi di parole riversate in questi anni, da quel salotto, avessero portato i governi nazionali e regionali a mettere finalmente i soldi per effettuare studi sanitari aggiornati, ovvero uno tossicologico e uno epidemiologico sullo stato di salute dei residenti, nonché per installare una rete di centraline da affidare all’Arpa avremmo già avuto prima i risultati, e soprattutto non avremmo avuto bisogno di chiedere che li pagasse RAM.

Pino Foti – Segretario Generale Filctem Cgil Messina

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Simone
Simone
6 anni fa

Scusate l’ultima e è con l’accento e meno una m.

Simone
Simone
6 anni fa

Tutti scrivono da persone competenti, lavoratori, industriali, sindacalisti, il problema non è Pino, che fa bene il suo mestiere, ma chi dall’alto del suo pulpito pontifica con poca o nessuna cognizione di causa. L’ambiente è cosa da salvaguardare ma fare populismo e terrorismo contro le industrie che rispettano le leggi e crimminale.

Ghino (de Tac)
Ghino (de Tac)
6 anni fa

Leggo Foti e comprendo perché la gente vota LEGA.
Quella sinistra, questo modo di fare sindacato non è più in grado di rappresentare nessuno tranne i sindacalisti stessi e per quello che rimane, i politici delle aree relative.
Se mai il signor Foti ha mai avuto un mestiere che ne direbbe di provare a ritornare a farlo? Potrebbe capire qualcosa in più sul valore della dignità del lavoro.

Le aziende crescono e i sindacalisti ingrassano...
Le aziende crescono e i sindacalisti ingrassano...
6 anni fa

Ecco un altro dei tanti sindacalisti del 3° millennio che se ne fotte beatamente della gente, della salute dei lavoratori e che si è venduto al miglior offerente come nella migliore tradizione della triplice…
Ma tornare nel luogo da dove è stato “distaccato” e lavorare fianco a fianco con chi non ha mai difeso, no???

Oskar
Oskar
6 anni fa

Foti è persona competente e con visione prospettica. Peccato che ormai, a Milazzo come nel resto d’Italia, solo chi fa populismo spicciolo venga preso in considerazione.

senzapelisullalingua
senzapelisullalingua
6 anni fa
Reply to  Oskar

Più che visione prospettica direi che ha una visione distorta e miope legata ai favoritismi e alla politica dei sindacalisti che hanno lucrato sulle spalle degli operai senza aver faticato e procuratosi i calli alle mani come loro e sulla vita dei comuni cittadini …