Zero Waste Sicilia dice no all’ipotesi di un impianto di biodigestione nell’area occupata dalla centrale termoelettrica A2a di San Filippo del Mela: «Meglio a Mazzarrà Sant’Andrea nell’area della ex discarica». Una presa di posizione che si scontra con quella presa giorni fa da Legambiente, che al contrario, si diceva favorevole all’opera dopo avere contestato la realizzazione di un termovalorizzatore alimentato a Css (Combustibile derivato dal trattamento dei rifiuti) bocciato dal governo nazionale nelle settimane scorse.

«Gli impianti di biodigestione anaerobica vanno laicamente visti come una alternativa sensata al compostaggio – si legge in una nota a firma di Beniamino Ginatempo – Ovviamente sempre laicamente, la scelta fra le due possibilità è legata a situazioni locali, agli spazi disponibili, ai volumi di rifiuti da trattare, alla distanza da centri abitati, alla compatibilità con norme e piani paesaggistici».

Ed ecco qual è il punto quando si parla dell’area A2A. La società, infatti, ha da tempo lanciato l’idea di un polo di energie rinnovabili nell’area della centrale ex-Edipower di S.Filippo del Mela, in cui sono compresi la trasformazione di due linee termoelettriche in inceneritore  e un biodigestore.

«Come è noto la protesta popolare (compresi referendum popolari stravinti in tre comuni), guidata dalle associazioni ambientaliste (fra cui questa associazione), ha portato al recente blocco dell’inceneritore, da parte del ministro dell’Ambiente -continua -.  Lo strumento tecnico per il blocco è stato il piano paesaggistico regionale, che vieta la costruzione di nuovi impianti per rifiuti nel comprensorio». Secondo Zero Waste Sicilia il Piano paesaggistico, così come ha consentito di bloccare l’autorizzazione dell’inceneritore, parimenti impedirebbe anche il biodigestore.

«Se questo nuovo impianto venisse autorizzato, in deroga al Piano paesaggistico stesso, si aprirebbero spazi per ricorsi che potrebbero riaprire la questione inceneritore, rendendone illogico il blocco attuale. Lo scenario potrebbe cambiare totalmente se A2A abbandonasse completamente il progetto di inceneritore, ritirandone definitivamente il progetto».

Per questo solo motivo e al contrario di altre associazioni ambientaliste, Zero Waste Sicilia ritiene «al momento inopportuno» questo impianto di biodigestione nell’area di Archi, e suggerisce di realizzarlo nell’area della discarica di Mazzarrà S. Andrea, per il quale sta cominciando il processo di bonifica e di messa in sicurezza.

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milazzoinquinata
milazzoinquinata
6 anni fa

termovalorizzatore, biodigestore, tutte belle parole che “ammorbidiscono” il fatto che sono degli inquinanti killer

carmelo
carmelo
6 anni fa

Ma cu sunnu? Chi rappresentano ?

Gianni
6 anni fa

Fanno bene come non hanno voluto il termovalorizzatore niente nemmeno l’impianto di compostaggio, che si tengano il piano paesaggistico quando non ci sarà più nulla si guarderanno il paesaggio e la fame continuando così questo rimarrà ah dimenticavo e l’immondizia..

Francesco
Francesco
6 anni fa

Ce la faranno mangiare la spazzatura!!

Gianni
6 anni fa
Reply to  Francesco

A dire il vero se là devono mangiare quelli che non vogliono il termovalorizzatore…