Fumo dall'area industriale (ARCHIVIO OGGI MILAZZO)Raffineria di Milazzo, disegno di legge del deputato Calderone: «Più sanzioni per chi inquina» 23 Settembre 2018 Ambiente 9 Commenti Chiudere gli impianti industriali che vengono colti a superare i limiti di emissioni inquinanti. Su iniziativa dell’onorevole Tommaso Calderone è stato depositato all’Assemblea Regionale Siciliana un disegno di legge in merito alla tutela della salute pubblica, mediante disposizioni sanzionatorie per coloro i quali inquinano l’ambiente. L’obiettivo è duplice: tutelare il diritto alla salute dei cittadini siciliani; articolare un rigido sistema sanzionatorio, in linea con la normativa comunitaria e nazionale. La Raffineria di Milazzo non viene citata ma il provvedimento giunge ad una settimana dal bocco che ha interessato gli impianti a causa di un problema alla rete elettrica riportando in cima all’agenda politica la questione ambientale del comprensorio di Milazzo e della Valle del Mela. Calderone è stato tra i primi a prendere posizione non lesinando critiche alla Ram. REGOLE CERTE E RICAVI DELLE MULTE AI COMUNI. “La mia iniziativa è orientata al bene comune, attraverso l’adozione di un procedimento dalle regole certe e più rigorose rispetto a una normativa che, quantomeno sotto il profilo delle sanzioni amministrative, appare essere stata piuttosto blanda e inefficace”. “Sulla scorte della mia battaglia in merito alla nota vicenda della Raffineria di Milazzo – conclude il Parlamentare – è necessario garantire il diritto alla salute dei cittadini siciliani ed in particolare e soprattutto di coloro che dimorano nelle zone definite ad elevato rischio ambientale”. Il disegno di legge prevede aspre sanzioni – o la temporanea chiusura degli impianti – per i trasgressori che supereranno i limiti tabellari previsti dall’Arpa o comunque dagli altri Enti accertatori. L’introito ricavato dalle sanzioni emesse sarà destinato ai Comuni entro un raggio di 10 km dal luogo della violazione. Fondamentale sarà il capillare monitoraggio a carico della Regione. L’Assessorato territorio e ambiente e l’Assessorato alla salute, di concerto con l’Arpa competente per territorio e i Sindaci, avranno cura di effettuare, attraverso le tecnologie più avanzate e attendibili, un costante monitoraggio delle emissioni provenienti da ogni impianto ubicato nei propri territori di competenza. IL SINDACO DI SAN FILIPPO DEL MELA E LA RAM ALL’ARS. La fumata nera della raffineria sarà oggetto di dibattito della IV COmmissione legislativa Ambiente di martedì prosismo alle ore 12. Interverranno il sindaco di San Filippo del mela Gianni PIno e i rappresentanti dela Raffineria di Milazzo. A chiedere la convocazione urgente è stato il deputato Pino Galluzzo il quale ha evidenziato l’esigenza di “fare chiarezza su quanto accaduto e cosa sia stato disperso nell’aria a causa del disservizio». LE DITTE DELL’INDOTTO DIFENDONO l’AZIENDA PETROLIFERA. I vertici di tre aziende che operano all’interno della Raffineria di Milazzo hanno preso posizione sulla polemica che riguarda la Ram- Si tratta della “Maiorana Costruzioni”, “Sicem” e “Trio srl”. Sostengono che «Non possiamo accettare che si ignori che vi sono all’interno della raffineria aziende come le nostre che sono impegnate attraverso una manutenzione seria e costante a garantire sicurezza e rispetto della qualità ambientale. Anche perché i vertici della Raffineria sono intransigenti. Ecco perché non si può rimanere in silenzio a fronte di chi sostiene che tutto sia legato esclusivamente al fattore produzione. La Ram da anni effettua tanti investimenti proprio per migliorare la qualità dei processi produttivi e farli svolgere in sicurezza. Le nostre aziende all’interno dello stabilimento assicurano lavoro ad oltre 500 persone che sono i primi testimoni dell’impegno richiesto e dei sacrifici da sostenere per dare le risposte a quanto richiesto. Anche perché il management aziendale pone al primo posto sicurezza e qualità ambientale. Ecco perché riteniamo che “sparare nel mucchio” magari per ottenere consensi, potrebbe determinare ripercussioni negative dalle conseguenze inimmaginabili. Basti pensare a quanto accaduto alle Raffineria di Gela e a Venezia. Ovviamente – conclude la nota – noi per primi che operiamo all’interno dell’azienda, siamo ben lieti che aumentino i controlli, si potenzi il sistema di monitoraggio, si portino avanti iniziative per migliorare ancora una situazione che comunque non è quella descritta da chi non vive direttamente questa realtà». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 8.780 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT