Avrebbe sfruttato i dipendenti dei suoi supermercati, decine di punti vendita tra cui anche Milazzo. I Finanzieri della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto hanno concluso un’indagine che ha permesso di denunciare un imprenditore per l’estorsione ai danni di oltre 80 lavoratori dipendenti oltreché per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Le indagini – secondo una nota della Guardia di Finanza – hanno consentito di dimostrare che l’imprenditore, titolare fino al 2016 di una importante catena di supermercati che comprendeva punti vendita anche a Milazzo, abusando del ruolo di datore di lavoro e minacciando i lavoratori di licenziamento, sottoponeva ingiustamente gli stessi a condizioni lavorative svantaggiose.

Nello specifico – secondo le indagini delle fiamme gialle –  i dipendenti venivano costretti a firmare contratti che prevedevano la diminuzione dell’orario di lavoro (c.d. “contratti di collocazione in solidarietà”), con conseguente riduzione della loro retribuzione (salari e stipendi), nonostante, in realtà, lavorassero per un numero di ore settimanali ben superiore a quelle previste (40 ore anziché 28).

Inoltre, l’adozione di questi contratti, apparentemente adottati per evitare la riduzione del personale e per agevolare nuove assunzioni, ha consentito al datore di lavoro di ottenere dall’INPS un indebito contributo di solidarietà di circa 30.000 euro.

Le indagini, avviate sulla base delle segnalazioni pervenute dai lavoratori dipendenti, hanno consentito di accertare gravi irregolarità nelle modalità di sottoscrizione e attuazione del rapporto di lavoro proposto agli stessi e di rilevare il mancato pagamento di numerose mensilità di salari e stipendi quantificato dai Finanzieri in oltre 1,2 milioni di euro.

Il responsabile, per il quale la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. ha richiesto il rinvio a giudizio, dovrà rispondere dei reati di “estorsione” e “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”.

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Massimo
Massimo
6 anni fa

Alla faccia che imprenditore , toglie al povero per riempirsi le tasche lui. Ma non è il solo ,in Italia si fa così ,anche perché c’è l’appoggio del sindacato , territoriale , provinciale e regionale , tanto i soldi tolti ai lavoratori li incassano i sindacati. Mica fessi….

peppe
peppe
6 anni fa

il nome?

domenico giorgianni
domenico giorgianni
6 anni fa
Reply to  peppe

dato che questi giornalai non lo scrivono il nome è Bonina ed i supermercati si chiamavano Mercatino

Indignato
Indignato
6 anni fa

Vorrei mettere in evidenza un dato di fatto! Perché quando ci sono di mezzo persone di una certa “importanza” bene che vada le forze dell’ordine forniscono alla stampa solo le iniziali…in questo caso neanche quelle!Sappiamo bene tutti di chi si tratta! Se fosse stato denunciato un” morto di fame” per aver rubato una gallina sarebbero stati nome e cognome per esteso e foto! Meditate gente…!

Antonio
Antonio
6 anni fa

Ma quale rinvio a giudizio, gli dovrebbero dare direttamente ANNI DI GALERA e chiusura dell’attività perchè tutt’ora i dipendenti dei punti vendita non sono pagati regolarmente

Davide
Davide
6 anni fa

Non ci è dato sapere di chi si tratta? Segreto di stato? A cosa serve pubblicare una notizia senza rendere noto il nome e cognome della persona incriminata? Cosa bisogna coprire, il fango? Un uomo ha ucciso un tizio. Un signore ha violentato una donna. Un prete ha abusato di un bambino. Un noto esponente politico ha rubato… ecc., cosa significano? Ma vi sembra corretto? Giornalismo spicciolo!