Uno striscione "anti raffineria" (FOTO ARCHIVIO OGGI MILAZZO)Processo alla Raffineria, il consiglio comunale diviso sulla costituzione di parte civile. «Meglio un acquapark» 11 Settembre 2018 Ambiente 22 Commenti Il consiglio comunale di Milazzo metterà ai voti una mozione con la quale si chiederà al sindaco di costituirsi parte civile nell’eventuale processo per reati ambientali a carico dei vertici della Raffineria di Milazzo in linea con quanto anticipato già dalla Regione (ad ottobre è previsto al tribunale di Barcellona l’udienza preliminare nella quale verrà discussa la richiesta di rinvio a giudizio). Stasera se n’è discusso ampiamente durate una seduta di consiglio comunale ma si è deciso di rinviare la trattazione dell’argomento nel corso di una riunione di capigruppo fissata lunedì. LA PROPOSTA NEL CASSETTO DI PIRAINO. Un argomento troppo delicato a detta di molti quello messo a sorpresa sul tavolo dal presidente del consiglio comunale Gianfranco Nastasi. Il consigliere Rosario Piraino, durante il suo intervento ha rivelato di avere già pronta una proposta messa nero su bianco ma che non ha potuto depositare per motivi di lavoro. Animato il dibattito nel quale l’aula (presenti ad inizio seduta 19 consiglieri su 30) si è divisa. Si sono detti d’accordo i consiglieri Pippo Midili, Alessandro Oliva e Piraino. Nino Italiano lamenta che Nastasi avrebbe dovuto presentare la proposta in riunione di capigruppo in modo da coinvolgerei gruppi e dare la possibilità di discutere e riflettere con calma sul da farsi. «La Raffineria da lavoro a tante persone e non si possono prendere decisioni senza riflettere sulle conseguenze» ha detto in sintesi. L’ACQUARIO DI MIMMO NANIA. Francesco Alesci ha ricordato una proposta del 2004 del senatore Mimmo Nania che prevedeva di riqualificare l’area smantellando l’industria e sostituendola con un acquario tipo quello di Genova. «Potrebbe prendere piede nuovamente questa proposta qualora la politica cominciasse ad affrontare il problema – ha detto Alesci – I fondi europei ci sono per riqualificare. Ciò garantirebbe negli anni questa trasformazione e la forza lavoro». Sulla costituzione di parte civile non è d’accordo. «Il problema esiste (dell’inquinamento) ma io da consigliere non mi esprimo. Questo è un aspetto che interessa il sindaco e l’amministrazione». Nastasi ha precisato che nessuno chiede la chiusura della “Raffineria Mediterranea” (vecchio nome della Ram): «Sono due cose distinte e separate. Qui ci sono altri comuni che stanno valutando la stessa cosa. La partecipazione non è un atto di condanna». GESTO POPULISTA. Il consigliere Fabrizio Spinelli (Pd) ha spiegato che non ci si può esprimere su due piedi poichè «non rappresentiamo noi stessi, un argomento così delicato doveva essere discusso con i gruppi. Così sembra che dobbiamo fare un gesto populista per far contento qualcuno». Pippo Midili non è d’accordo: «qui non stiamo discutendo sul futuro della raffineria, ma visto che io rappresento cittadini che stanno male e forse è stato individuato il responsabile, dobbiamo capire se è opportuno richiedere all’amministrazione che si costituisca parte civile in un eventuale processo». LE INALAZIONI DI ANDALORO. La stoccata finale è del consigliere leghista Alessio Andaloro. «Prima tutti deridevano l’ex collega Giuseppe Marano (tra i promotori della denuncia alla Raffineria). Ora siamo diventati tutti ambientalisti. In passato, però, in molti avevano il naso otturato se ne andavano a Terme Vigliatore per fare le inalazioni poiché non sentivano gli odori». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 8.138 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT