ISTITUTO COMPRENSIVO PRIMO. Per far conoscere alla città il dottor Simone Scalzo, nuovo dirigente del  Commissariato di Polizia di Milazzo, lo ha intervistato un trio di “bravi ragazzi”, con l’aiuto della loro professoressa di lettere Maria Grazia Caliri. Il trio? Martina, Arianna e Giuseppe detto Peppe. Una mattina siamo andati al Commissariato dove il dirigente con molta gentilezza, ci ha fatti accomodare nel suo ufficio e ha risposto, con entusiasmo, alle nostre domande, mettendoci a nostro agio. Simone Scalzo è arrivato al Commissariato di Milazzo lo scorso ottobre e questa è la sua prima intervista ufficiale. Dieci domande per raccontare la storia della sua carriera e dei suoi primi mesi di lavoro nella Città del Capo.

Commissario noi abbiamo letto notizie sulla sua vita prima di farle queste domande, ma vorremmo sapere lo stesso dove ha lavorato prima di arrivare a Milazzo?

Ho lavorato a Lucca, Massa Carrara e nella mia città ovvero Messina. A Messina ho anche compiuto i miei studi liceali, al Liceo Classico messinese “Giuseppe La Farina”.

E’ legato alla Toscana ?

Certamente, Lucca poi, è una città molto tranquilla , in questa splendida terra ci sono i miei ricordi, i miei pezzi importanti di vita , lì sono diventato papà di una bimba che adesso ha tre anni e mezzo e ho tanti amici, tante persone care che rivedo sempre volentieri.

Milazzo è una città in cui noi ragazzi possiamo stare tranquilli?

Milazzo è sicura, ovviamente il rischio zero non esiste in nessuna realtà in cui si vive . Vi rivelo che non esiste la tranquillità in assoluto, io lavoro qui da poco più di sette mesi, è un centro piccolo,ma le difficoltà ci sono come in qualsiasi altro luogo, io vi suggerisco che se avete un problema o notate qualcosa di strano dovete parlare con genitori ed insegnanti , informate la scuola, la famiglia, la Polizia del territorio. Da noi vi è una sinergia tra le istituzioni e questo giova per un clima sereno. Noi siamo al vostro servizio, non dimenticatelo, non sottovalutate qualcosa che può rivelarsi grave in futuro. Abbiate fiducia nelle Istituzioni. Se notate qualcosa di strano, meglio fare una telefonata in più piuttosto che non farla e poi pentirsene. Per adesso vivete spensierata la vostra giovane età.

Mi piacerebbe entrare in polizia scientifica come si fa?

La polizia scientifica abbraccia tanti settori, una laurea in chimica o biologia potrebbe servire, potresti essere avvantaggiato da questi studi, ma ci sono anche corsi di specializzazioni interni organizzati dalla polizia di stato, per acquisire un profilo professionale, come per esempio quello per fotodattiloscopista, per prenderle impronte digitali o usare le polverine per rilevarle o ancora per effettuare i rilievi sulle sostanze stupefacenti.

Se non avesse fatto il commissario?

Avrei fatto sicuramente quello che state facendo voi in questo momento, il giornalista , se vuoi mi siedo dal tuo lato e tu passi qui. Mi piace leggere libri, mi piacerebbe anche scriverli ma non ci ho mai provato , non so se sono in grado.

Le sue passioni?

La mia passione più grande è la lettura ma suono la chitarra e mi piace giocare a pallone con gli amici. Una partita di calcetto è un toccasana.

Mio padre, a tavola, dice che la polizia ha meno mezzi rispetto alla Guardia di Finanza ed ai Carabinieri è vero?

 Io parlo della Polizia, non conosco la dotazione organica di altre forze dell’ordine o meglio la conosco in maniera superficiale, noi siamo abituati a fare con quello che abbiamo, nel senso che è evidente ci siano stati una riduzione di organici e un innalzamento dell’età media dei poliziotti , credo che ciò sia sotto gli occhi di tutti , l’argomento è al centro del dibattito a livello nazionale ,ti posso dire però con certezza che su Milazzo coi poliziotti che abbiamo cerchiamo di fare del nostro meglio .

Quanto è difficile il suo lavoro nella nostra città?

Questo lavoro a Milazzo presenta un profilo di difficoltà come in qualsiasi altro luogo, non ci sono sedi più o meno complesse, la difficoltà sta nel fatto di doversi adattare alle esigenze della realtà in cui operi, calarsi nel territorio. Lavorare in una realtà più piccola per certi aspetti può far pensare che a Milazzo non succede quello che può succedere a Scampia, a Napoli piuttosto che allo Zen di Palermo, ma la difficoltà del lavoro è data da un’attenzione mediatica e un’ asticella di legalità alta che viene pretesa dai cittadini, bisogna essere molto attenti a tutto ciò.

Perché ha scelto questa professione?

Io non sono uno di quelli che fin da piccolo ha detto: farò il commissario. Mi sono laureato in giurisprudenza, ho conseguito l’abilitazione ma un mio amico un giorno mi ha parlato di un concorso in Polizia, ho superato le selezioni a Catania ed a Roma ed eccomi qua. Sono felicissimo, mi sono ritrovato in questo lavoro che non ho cercato ma mi ha “cercato” e ti posso dire che dopo dieci anni di carriera non cambierei questo lavoro. Certo nell’immaginario collettivo il commissario viene identificato con il famoso e simpatico Montalbano ma un commissario non fa solo indagini, fa anche altro, io a volte passo giornate intere a smaltire una montagna di carte , ci sono aspetti burocratici oltre quelli operativi , però non per questo meno importanti.              

Le pesa cambiare sempre città ?

Fa parte del mio mestiere è così e devi accettarlo. In ogni caso conservo sempre i bei ricordi legati ai luoghi in cui ho lavorato.                                  

Grazie a questo incontro abbiamo appreso consigli preziosi: ma il più importante è stato quello di vivere serenamente la nostra giovane età.

MARTINA ZACCONE I B, ARIANNA SCIACCA I C, GIUSEPPE RAPISARDA I C

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