Nella sala nobile di palazzo D’Amico l’Associazione di Cultura Classica Manara Valgimigli con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Milazzo, ha reso omaggio al professor Nino Grillo “Dicti Studiosus” presente all’evento. Un team di speciale spessore e lustro culturale quali i professori Massimo Raffa, Giuseppe Rando, già entrambi allievi del professore, coordinato dalla professoressa Mariella Sclafani, ha presentato ad un “pubblico eletto” la nobile figura dello studioso e le sue opere composte da saggi e poesie, attraverso due momenti: quello filologico, curato da Massimo Raffa, e quello letterario e poetico da Giuseppe Rando.

Il professore Raffa, presidente dell’Associazione, presentato dalla professoressa Sclafani come raffinato studioso poliedrico, scrittore di numerosi saggi di filologia, studioso di musica e critico musicale, fa emergere il prezioso ruolo di uomo di cultura di Nino Grillo, all’interno dell’Università di Messina, dove ha insegnato dal 1973, e il valore della sua eredità culturale; il ruolo di docente esaminatore ai concorsi a cattedra, la scrupolosa cura dello studioso che assimila il meglio della cultura da Pasquali a Timpanaro con il quale un epistolario rivela l’intesa di “idee”. Per far meglio comprendere la caratura del Filologo Grillo, il prof Raffa cita un prezioso libellus: Critica del testo e narratologia, apparso nei primi anni ’80. In particolare, nei versi della Ilias Latina sul funerale di Ettore, Grillo fa emergere dal dettaglio testuale il contesto storico, e la posizione ideologica dell’ignoto autore. “L’aria che si respira nei testi di filologia del professore Grillo—conclude Raffa—non è quella degli uccelli che si beccano in un recinto, bensì lo spirito di servizio, che nell’ambito della filologia è cosa rara”.

Questo è quello che lo studioso ci comunica “amore per la parola, umiltà e servizio”, continua la professoressa Sclafani, che presenta il secondo relatore, il prof Rando. Docente di Letteratura italiana che ha rivisitato i testi più noti della nostra letteratura, autore di testi innovativi e carichi di fascino, come La bussola del Realismo, La letteratura disonesta e numerosissimi saggi sui nostri grandi autori, ha sempre svolto il suo ruolo, mettendo da parte ogni logica di potere. Egli si professa figlio morale del professor Grillo, del quale presenta la poesia “apparentemente semplice e discorsiva”, ma che definisce pre-ermetica.

La Poesia del professore Grillo, a dispetto dell’aspetto antistorico in cui ogni forma letteraria oggi vive, si colloca in un momento storico “debole”, ed è una poesia leggibile, salutare che va intesa e assaporata, ma non invasa dalla critica, da quella critica che spesso vuole prevaricare sul testo, quasi a fargli violenza.

Il professore Rando ci porta con mano attraverso la lettura dei testi, nella poesia di Grillo dove sono presenti i temi dell’amore in tutte le sue espressioni, la famiglia e la società, in una discorsività musicale con motivi castigati, una poesia gnomica il cui insegnamento giunge diretto al lettore.

Poesia in tre lingue, come Grillo dice, nata da tria corda: latino, italiano e calabrese, Grillo codifica il suo dialetto facendolo assurgere a lingua. Il prof Rando nel guidare il pubblico emozionato alla conoscenza dell’uomo Grillo, si sofferma sulla lirica Messina babba, versi semplici e pieni di nostalgico stupore, di fronte ad una città che egli ama e della quale denuncia con umiltà qualche grave onere che l’affligge.

Interviene il professore Grillo con visibile emozione e gratitudine verso i relatori che, più dei suoi testi sono la testimonianza del suo amore verso la cultura e sono i veri eredi della sua grande umanità e valore.

A suggellare il significato del prezioso incontro la professoressa Sclafani cita le parole di Menandro: Ὡς χαρίεν ἄνθρωπος, ὅταν ἄνθρωπος ᾖ. Che bella cosa è l’uomo, quando è veramente uomo.

Non era un pubblico assai numeroso quello presente, ma sicuramente un pubblico eletto, che ha seguito appassionato ogni fase dell’evento dedicato al poeta, e infine la lettura magistrale della lirica dedicata alla moglie scomparsa ormai da anni, tratta dalla raccolta Effinzioni, dell’architetto e attore Michele Urbano. È la seconda volta che il poeta e studioso Nino Grillo onora la città di Milazzo con la sua presenza e con le sue produzioni, con alcune copie delle quali ha voluto gratificare la Biblioteca Comunale di Milazzo che ha sede sempre nel prestigioso edificio di Palazzo D’Amico e i lettori che ne vorranno fruire.