Elezioni politiche 2018, a Milazzo il Movimento 5 Stelle sfiora il 50% 5 Marzo 2018 Cronaca 11 Commenti DATI IN AGGIORNAMENTO. Lo tsunami elettorale del Movimento Cinque stelle non ha escluso Milazzo. Alle Elezioni politiche di ieri, domenica 4 marzo, alle urne mamertine si è recato il 66,25% degli elettori alla Camera e il 66,15% al Senato (37 sezioni su 37). Alla Camera il Movimento di Luigi Di Maio ha raccolto 7837 preferenze con i 49,26%. Seguono Forza Italia con il 18,66% e il Pd con il 12,24%. Nel centro destra la Lega ha superato Fratelli d’Italia (5,04% contro 4,27%). A sinistra Liberi e Uguali si è fermato al 3,23%. Dati che si rispecchiano anche al Senato. Nel colleggio uninominale di Barcellona – Milazzo è stato riconfermato il deputato Alessio Villarosa. Nella circoscrizione Sicilia 2 all’elezione della senatrice Grazia D’Angelo, che ha ottenuto il seggio con il 43% nell’uninominale, secondo gli ultimi calcoli, si sono aggiunte quelle dei quattro candidati la professoressa Barbara Floridia di Venetico, Mario Giarrusso, Nunzia Catalfo, Cristiano Anastasi. Gli altri quattro seggi del collegio della Sicilia orientale sarebbe stato assegnati a Gabriella Giammanco e Bruno Alicata di Forza Italia, Valeria Sudano del Pd e Antonella Faggi della Lega, a cui lascerà il posto il leader Matteo Salvini, capolista nella circoscrizione. L’en plein è arrivato anche nell’uninominale della Camera, con Alessio Villarosa eletto a Barcellona, Francesco D’Uva a Messina e Andrea Giarrizzo nel collegio Enna/Nebrodi, superando la concorrenza degli esponenti del centrodestra Maria Tindara Gullo, Matilde Siracusano e Carmelo Lo Monte. Nel plurinominale dovrebbero essere tre i seggi per il Movimento 5 Stelle, con l’elezione di Angela Raffa e Antonella Papiro, a cui dovrebbe aggiungersi un terzo candidato o tra i supplenti o tra i candidati di altri collegi. Gli altri tre seggi, salvo sorprese legate al riconteggio del dato nazionale, sarebbero Nino Germanà di Forza Italia (considerato che la capolista Prestigiacomo è stata eletta nel collegio di Siracusa), Carmelo Lo Monte della Lega e Pietro Navarra del Pd. QUI TUTTI I DATI DI MILAZZO NEL DETTAGLIO: (CLICCA QUI) ARTICOLO TRATTO DA LETTERAEMME.IT MESSINA. Un risultato come questo non se lo aspettavano nemmeno nei loro sogni più inconfessabili. E invece i pentastellati non solo hanno vinto, ma hanno preso a sberle tutti gli avversari, sia quelli di centrodestra per cui Messina è sempre stata una roccaforte relativamente sicura, sia un Pd che sperava che una campagna elettorale serrata, i big del partito calati in città ed un candidato “forte” alla Camera potessero evitare quel tracollo che invece è arrivato puntuale. Un risultato che è stato chiarissimo sin dalle prime sezioni scrutinate, quelle dell’uninominale al Senato, in cui, quando andava male, Grazia D’Angelo staccava gli avversari di decine di voti e quando andava bene li doppiava: e per Urania Papatheu di Forza Italia e Fabio D’Amore del Pd non sono rimaste che le briciole. Stesso copione per la Camera, con Francesco D’Uva che si è involato sin dall’inizio ed ha lasciato dietro Matilde Siracusano, che apparentemente partiva coi favori del pronostico e che invece si è trovata da sola ad affrontare l corazzata a Cinque stelle, con i maggiorenti messinesi del partito ad assistere con le mani in tasca. Delusione, invece, per Pietro Navarra, che non è riuscito a bissare il lusinghiero risultato che Franco De Domenico aveva ottenuto alle regionali, svelando la debolezza del partito e mettendo in discussione anche la reale portata di quell’operazione “ateneo” che alle regionali sembrava aver portato ossigeno al partito, con ripercussioni probabili sulle prossime amministrative. Ironia della sorte, la presenza nel listino bloccato, al proporzionale, a meno di scossoni difficilmente prevedibili farà comunque approdare a Montecitorio sia Matilde Siracusano (blindata comunque anche dalla presenza nelle liste nel collegio di Palermo) che Pietro Navarra. E gli altri? Ininfluenti. Liberi e Uguali ha arrancato, non riuscendo a spostare a sinistra gli equilibri di una area politica in grave crisi d’identità. Ma d’altra parte non c’è riuscita nemmeno la Lega, che non supera il 6%, e tantomeno Fratelli d’Italia, fermo a percentuali ancora più basse, intorno alla soglia del 3%. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 13.435 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT