L'impianto solare stem alla centrale A2a di San Filippo del MelaA2a: «Termovalorizzatore a San Filippo del Mela? Sbagliato, è un Polo Energetico integrato» 1 Febbraio 2018 Ambiente 16 Commenti «E’ sbagliato ridurre il progetto di A2a per il rilancio della centrale di San Filippo del Mela al solo termovalorizzatore. L’investimento di circa 200 milioni di euro prevede la nascita di un innovativo Polo Energetico integrato, unico nel suo genere». A2A non intende replicare ai comitati che hanno organizzato domenica scorsa una partecipata manifestazione a Milazzo a cui hanno aderito circa diecimila persone contro la realizzazione di un “inceneritore”. Ma, su sollecitazione di Oggi Milazzo, A2A spiega dal suo punto di vista perchè il futuro della centrale di Archi dovrebbe passare dal Polo Energetico integrato il cui progetto risale al 2015. L’ELETTRODOTTO. Il progetto è nato dall’esigenza di garantire la continuazione delle attività dell’impianto anche a valle del completamento dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi. Il Polo prevede quattro unità: un impianto fotovoltaico, uno di digestione anaerobica con produzione di biometano, un impianto solare termodinamico e uno per la produzione di energia da combustibile solido secondario (CSS). Si tratta di un impianto di media dimensione, circa 400 mila tonnellate. «Si tratta di strutture efficienti progettate con tecnologie innovative che consentono di produrre energia da fonti rinnovabili», sostiene A2A. LIVELLI OCCUPAZIONALI. «Il progetto del Polo – spiegano nella sede di Milano della multiutility -rappresenta una reale opportunità proprio perché coniuga i tre aspetti fondamentali: la sostenibilità ambientale, con benefici per la qualità dell’aria, la sostenibilità sociale, perché permetterà di garantire i livelli occupazionali con ulteriori ricadute positive durante le fasi di cantiere, e la sostenibilità economica, dati gli importanti investimenti previsti per la realizzazione di questo progetto». LE EMISSIONI. «L’energia prodotta dagli impianti alimentati dal sole non produrrà infatti alcuna emissione di Co2 e di polveri sottili – continua A2A – mentre quella derivante dall’azione dell’impianto a CSS avrà emissioni sensibilmente inferiori ai limiti di legge imposti dall’Unione europea – assicura la società – I valori saranno continuamente monitorati (anche da enti terzi certificati) e i risultati saranno resi pubblici e messi periodicamente a disposizione della cittadinanza. Dal punto di vista sociale, il nuovo Polo garantirà inoltre la continuità occupazionale nel territorio siciliano oltre che un contributo fondamentale alla chiusura del ciclo dei rifiuti in Sicilia». LE AUTORIZZAZIONI. L’iter autorizzativo del termovalorizzatore, l’impianto per la produzione di energia da combustibile solido secondario il CSS (combustibile derivato dal trattamento dei rifiuti) è stato avviato a settembre 2015 ed ha recentemente concluso positivamente le procedure di Via (Valutazione impatto ambientale) e Aia(Autorizzazione integrata ambientale) a riprova della bontà della progettualità proposta e dei benefici ambientali per il territorio. Il progetto si trova alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per gli altri impianti del Polo sono stati avviati gli iter autorizzativi. Per l’impianto di digestione anaerobica” si stanno finalizzando i progetti. A regime, gli impianti del Polo Energetico Integrato proposti da A2A, non andranno ad affiancare gli attuali gruppi di produzione ad olio combustibile, ma andranno a sostituirli. A regime si passerà da una capacità installata attuale di 960 MW a circa 370 MW. Nel 2016 è stato inaugurato all’interno del Polo Energetico Integrato il primo impianto solare termodinamico che utilizza la sabbia, quale mezzo di accumulo dell’energia termica generata dalla radiazione solare, e la tecnologia dei letti fluidi. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 15.685 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT