Seduta del consiglio comunale dedicata alla questione ambientaleConsiglio comunale aperto contro l’inceneritore, sarà richiesta una giunta regionale a Milazzo 21 Gennaio 2018 Ambiente 1 Commenta Tommaso Calderone Voci concordi nel dire “no” all’inceneritore si sono registrate anche a conclusione di una adunanza aperta in consiglio comunale affrontando la “Questione ambientale nel comprensorio Milazzo-Valle del Mela. Seduta straordinaria che ha permesso di affrontare la problematica ambientale a largo raggio traendo spunto dalla paventata realizzazione di un inceneritore nella centrale termoelettrica di San Filippo del Mela da parte di A2A. Ad ampliare l’esame su tutta la situazione ambientale, traendo spunto da fatti di cronaca che si sono registrati in questi ultimi tempi, ci ha pensato il consigliere Pippo Midili, che ha definito “preoccupanti” i fenomeni verificatisi e ai quali ha fatto cenno, che andranno ad essere aggravati adesso –ha sostenuto- con la prevista realizzazione di un termovalorizzatore. Sull’importante tematica e in perfetta sintonia con Midili l’intervento di Simone Magistri che ha posto l’accento sul disinteresse della classe politica sulla situazione ambientale presente nel comprensorio della Valle del Mela, legando l’ultima speranza per una inversione di tendenza sul governo Musumeci che –ha detto- deve intestarsi parte e ruolo impedendo che l’inceneritore possa essere realizzato. In proposito ed in soccorso c’è la presenza di un piano paesaggistico che prevede il divieto per una simile realizzazione, ritenuta pure in contrasto da Magistri con la prevista realizzazione di un’area marina protetta a Capo Milazzo. Un appello quindi al neo presidente della Regione perché blocchi la realizzazione dell’opera prendendo una posizione ferma e decisa, dopo il palese disinteresse dimostrato dal governo Crocetta. Valentina Zafarana Di anni di inefficienza di chi ha governato la Regione ha parlato anche il consigliere Francesco Alesci, il quale non ha risparmiato accuse pure ai politici che hanno rappresentato la provincia di Messina. A suo avviso non c’è più tempo per tentennamenti e nulla va lasciato al caso, per cui ha proposto, se necessario, di passare a decisioni ed azioni estreme, sempre nel rispetto però dei canoni di democrazia. Intervenendo il presidente del consiglio, Gianfranco Nastasi, ha manifestato l’intenzione di organizzare nel Comune di Milazzo una seduta della giunta regionale per focalizzare il problema e prendere, all’occorrenza, decisioni di conseguenza. Manifestando la sua netta contrarietà a questo modello di sviluppo, il consigliere Antonio Foti ha ribadito come il piano paesaggistico renda incompatibile l’iniziativa proposta da A2A, nata peraltro –ha osservato- da una iniziativa imprenditoriale. Quindi, passando al problema ambientale sotto l’aspetto dei rifiuti e della raccolta differenziata, Foti ha lanciato l’invito alla deputazione regionale ed ai sindaci del comprensorio per una conferenza programmatica sui territori, dopo che il precedente governo ha fallito letteralmente –ha affermato- su questa tematica. Ricordando che il consiglio comunale più volte si è determinato sulla questione ambientale, il consigliere Nino Italiano ha ritenuto sbagliata la scelta del sito per la realizzazione eventuale di un termovalorizzatore in Sicilia. Ampio spazio poi agli interventi di ambientalisti e rappresentanti di associazioni e movimenti vari avviati da Peppe Maimone da sempre in prima linea e decisamente impegnato a bloccare l’impianto, facendo in proposito molto affidamento anche sul piano paesaggistico, al cui interno ricade l’inceneritore che si vorrebbe realizzare, ed aggiungendo che il progetto di A2A è pure carente di un parere sull’impatto sanitario. Da lui infine l’invito all’unità per vincere la battaglia; soluzione indispensabile anche per Elena Caragliano, che ha parlato di un’azione che si svolge tardivamente, “ma c’è ancora tempo, con azioni comuni –ha aggiunto-, per trovare soluzione al problema”. Gli interventi più attesi sono stati quelli degli onorevoli Tommaso Calderone e Valentina Zafarana (gli unici partecipanti alla seduta, mentre altri si sono fatti più o meno giustificare nonostante l’importanza dell’argomento), che realisticamente hanno fatto presente quale azione può svolgere il governo regionale per impedire la realizzazione di un inceneritore che nessuno vuole, pur in presenza della mancata soluzione del problema rifiuti, per la quale –ha detto Calderone- bisogna spronare il governo regionale per un piano dei rifiuti che dia soluzione allo stesso. Nel piano paesaggistico l’onorevole Calderone ha individuato però un ostacolo insormontabile per la realizzazione dell’impianto, tant’è –ha fatto presente- che A2A ha fatto ricorso. Quindi, fino ad oggi l’inceneritore non si può fare, ma bisogna insistere sulla strada dell’opposizione e dell’impegno, anche se per Calderone resta sempre la preoccupazione che possa arrivare un colpo di mano dall’alto, considerando l’inceneritore “opera strategica nazionale”. Manifestando contrarietà ad ogni forma di incenerimento ed a questo tipo di sviluppo, la Zafarana ha riferito di una mozione all’esame della assemblea regionale martedì prossimo sul problema dei rifiuti con la quale –lei ha detto- “chiederemo con forza che il presidente predisponga un piano dei rifiuti, che i Comuni dovranno mettere in atto”. La mozione dovrà chiarire quale è la posizione del governo regionale sulla questione dell’inceneritore, ed è un aspetto politico, ha detto Santi Cautela, richiamando la manifestata volontà di farlo da parte di Renzi ed esponenti del PD. In chiusura si è soffermato sull’emergenza ambientale pure il sindaco Giovanni Formica, per il quale la stessa è da far risalire alla dichiarazione dell’area della Valle del Mela “ad alto rischio di crisi ambientale”. Parlando poi di discussioni sterili tra persone che la pensano allo stesso modo, Formica ha manifestato una decisa ostilità all’impianto in un territorio che è già fortemente compromesso, evidenziando altresì che comunque la questione rifiuti va affrontata con una certa urgenza visto che da qui a sei mesi tutte le discariche siciliane saranno sature. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 3.646 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT