Autobotte davanti al ristorante Anema e Core (FOTO OGGI MILAZZO)Acqua col contagocce, ristorante di Milazzo lancia l’allarme: «Rischiamo di chiudere» 19 Agosto 2017 Cronaca 16 Commenti Ristoranti in ginocchio, bar impossibilitati a preparare anche il caffè, famiglie disperate che non riescono a farsi una doccia o a lavare gli indumenti. A causa dei disservizi idrici l’estate di Milazzo sta diventando un incubo per migliaia di persone. Da San Papino, al Borgo, a Capo Milazzo alla Piana è tutto un grido d’allarme. A mettersi di mezzo anche guasti “straordinari” come il cortocircuito avvenuto durante la notte che ha messo fuori uso l’elettropompa del pozzo di Fiumarella 3 (la situazione dovrebbe rientrare nella normalità in serata). «Se continua così saremo costretti a chiudere il locale – anticipa Erenio Maisano del ristorante Anema e Core, a due passi dal Santuario di San Francesco di Paola – da settimane l’acqua arriva solo poche ore al giorno e non riusciamo nemmeno a riempire i serbatoi che, in ogni caso, non sono stati installati con l’obiettivo di coprire intere giornate». Ma per molte zone la distribuzione razionata non è legata a guasti improvvisi: è una precisa scelta dell’amministrazione per affrontare la carenza idrica che ha colpito molti comuni del messinese a causa dell’abbassamento della falda che, a Milazzo, si aggiunge ad una rete colabrodo che negli anni non è stata adeguata. Il contraltare è fatto da perdite continue di acqua nelle strade principali. A farne le spese principalmente i piani alti dei palazzi non fornite da autoclave. «Ogni giorno facciamo viaggi con una autobotte privata per trasportare acqua destinate alle cucine e ai bagni. Fino ad oggi la pulizia e l’igiene ai nostri clienti è stata garantita ma ad un certo punto, la sera, siamo costretti a mandare a casa gli ospiti perchè i bagni diventano inagibili e non siamo in grando di attivare le lavastoviglie. Oggi dai rubinetti l’acqua è arrivata solo per un’ora». Maisano ha chiamato più volte il Comune. «All’inizio dell’estate i tecnici sono venuti e sono stati disponibili ma poi sono spariti. Chiediamo solo di inviare nel quartiere un autobotte comunale per riempire i serbatoi e consentirci di lavorare. Naturalmente la stessa cosa vale per le abitazioni e altre attività commerciali. Anche il Santuario di San Francesco di Paola rimane a secco». L’area attorno al Santuario di San Francesco è una delle più colpite anche perchè si trova nella zona alta dela città. «Sta diventando un incubo – dice Sonia, una residente – fra l’altro, a causa delle ferie, i negozi specializzati non hanno più serbatoi da installare sui tetti o in giardino per raccogliere acqua e affrontare almeno la calura estiva. E’ impossibile cucinare, lavarci, attivare lavatrici. Serve un’autobotte che quotidianamente ci rifornisca in attesa che l’estate passi e si possa ritornare alla normalità». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.786 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT